Ha 25 anni, per adesso vive in Germania, ma ha trascorso gli ultimi anni della sua vita tra Roma, Israele, la Svezia. La prossima avventura la porterà negli Stati Uniti, in California. Si chiama Damiana Catanoso, è ingegnere aerospaziale, è giovanissima e con le idee già chiare. Lo dice il suo curriculum, lo dicono l’esperienza che ha già fatto, i riconoscimenti che ha ottenuto, la voglia di portare un po’ dei suoi successi nella sua terra, Messina. Damiana è messinese, ha studiato al Liceo Seguenza, ma aveva un sogno e ha deciso di inseguirlo a tutti i costi. Così è andata a Roma a studiare Ingegneria Aerospaziale, si è laureata nel 2015 e da lì non si è più fermata. Le si sono spalancate le porte di progetti internazionali come lo Space Studies Program dell’International Space University che l’ha portata in Israele e poi il Joint Master in Space Science and Technology che le ha regalato le esperienze in Germania e Svezia. In questo momento studia ma lavora anche all’Università di Wuerzburg e nell’azienda di satelliti Zentrum fuer Telematik, dove si occupa di controllo orbitale di nanosatelliti in formazione. Lo spazio per Damiana non è più solo un sogno ma è diventato il suo mondo. Poi qualche mese fa ha vinto il premio Student Award dall’associazione internazionale Women In Aerospace – Europe. Un riconoscimento che le ha portato anche mille euro. E allora cosa fare con questi soldi? Damiana ha subito pensato alla sua Messina. Ha pensato ai giovani che vivono qui e che magari pensano che “fare l’astronauta” sia solo un sogno da bambini. Ha ideato un progetto, ha trovato una rete formata dal Liceo La Farina, dal Comune, dall’Università e dall’azienda Genio in 21 giorni, e ha messo in piedi “Space Open Day”. Un evento che promette di portare lo spazio a Messina.
«Ho pensato alla mia città immaginando quante giovani brillanti menti si sentono frenate nel realizzare i propri sogni. Da ingegnere, con un immenso amore per la mia terra, mi sono sentita in dovere di trovare una soluzione. Così ho ideato lo Space Open Day che ha lo scopo di incoraggiare i giovani a vivere al massimo, dare degli esempi per dimostrare che nulla è impossibile e supportare i ragazzi a intraprendere la strada che può sembrare più difficile perché quasi sempre è quella giusta. L’impossibilità è solo un limite mentale costruito da noi e c’è solo un modo per combatterlo: perseveranza e sacrificio. Un anno fa ho messo tutto ciò per iscritto, ho vinto un premio e ho deciso di devolverlo per un evento che è la dimostrazione di tutto quello che sto dicendo. Sei mesi fa ero da sola, lontana da casa, con mille euro in mano e un’idea. Grazie al Liceo La Farina, al collettivo Fenice, all’assessore Federico Alagna, alla mia amica e compagna di banca del Liceo Loredana Siracusano di Genio in 21 giorni la mia idea è diventata reale».
Ma che cos’è Space Open Day? Ha un duplice scopo. Il primo di diffondere la cultura spaziale a Messina, la storia dell’Italia come protagonista dello spazio, le possibilità che offre ai giovani che intraprendono questa affascinante carriera. Secondo, ma non meno importante, l’evento vuole incoraggiare i giovani a intraprendere carriere ambiziose. Si terrà il prossimo 8 marzo al Palacultura e punta a coinvolgere almeno 450 studenti delle scuole messinesi e dell’Università. Sarà una competizione a squadre, arricchita dal contributo di altri due messinesi che lavorano in ambito spaziale e che condividono lo stesso desiderio di Damiana: Simone Pirrotta, dell’Agenzia Nazionale Italiana e Ludovico Bruno, dell’Agenzia Nazionale Europea.
Un evento che, come hanno sottolineato la preside Pucci Prestino, l’assessore Federico Alagna, il professore dell’Università di Messina Dario Caroniti, la professoressa Antonella Lo Castro e Luna Cilia del Collettivo Fenice, mira a celebrare le eccellenze messinesi e orientare i nostri giovani attraverso eventi formativi nuovi e particolari.
Francesca Stornante