Il neo ministro alle Infrastrutture e trasporti, Enrico Giovannini, in audizione alle Commissioni Bilancio e Politiche Ue del Senato, ha invitato la commissione tecnica per l’attraversamento dello Stretto di Messina a valutare non solo le forme di attraversamento stabile dello Stretto ma anche il potenziamento delle attività di traghettamento intese come servizi, porti, hub e stazioni per ridurre i tempi di traghettamento.
“Da tempo evidenziamo la necessità di potenziare e velocizzare il servizio di traghettamento passeggeri e ferroviario sullo Stretto di Messina – dichiarano Carmelo Garufi e Michele Barresi, segretari generali di Filt Cgil e Uil trasporti Messina – incrementando il numero dei treni tra le due sponde da tempo ridotto al lumicino, anche introducendo con i moderni treni la possibilità di ridurre sensibilmente i tempi attuali di traghettamento. Crediamo si debba valutare la costituzione di un’autostrada ferroviaria che preveda il trasporto di complessi veicolari su treni merci, assemblando servizio su gomma e ferro con lo scopo di incrementare il traffico ferroviario sui treni merci nell’isola. Sono molti inoltre i progetti finanziati e inseriti nel Piano Operativo Triennale 2020-23 dell’Autorità di Sistema dello Stretto e negli interventi (progetti Stretto Link) prioritari richiesti nell’ottobre 2020 proprio al MiT con l’obiettivo di modernizzare ed efficientare le stazioni marittime di Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria per potenziare il traghettamento veloce di persone e merci tra le due sponde. Non possiamo infatti dimenticare che l’area dello Stretto, con i suoi 10mila attraversamenti al giorno, è un hub tra i più importanti d’Italia per traffico passeggeri e tutto il comparto del traghettamento veloce oggi gestito dalla società Blu Jet va potenziato e regolamentato nell’ottica di una effettiva continuità territoriale ed in sinergia col trasporto ferroviario ai fini di ridurre i tempi del traghettamento”.
In questa direzione, il nono sciopero, previsto per il prossimo 30 marzo, contro “l’applicazione da parte di Rete Ferroviaria Italiana, società pubblica del gruppo Fs, di un dumping contrattuale con l’applicazione discriminatoria di diversi contratti all’interno dello stesso comparto di navigazione pubblico”.