MESSINA- C’è già una data per il vaglio preliminare dell’inchiesta sul giro di droga a Sant’Angelo di Brolo, sfociata nel blitz del 6 ottobre scorso. Tredici le persone finite nella retata, mentre alla conclusione degli accertamenti il numero degli indagati è salito a 14. Per 12 di loro adesso la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Ecco quindi che si aprirà l’udienza preliminare affidata al Giudice Eugenio Fiorentino.
Sono attesi a Palazzo di Giustizia di Messina il 16 gennaio 2024, quindi: Francesco Cotugno (30 anni, di Raccuja), Dario Di Perna (29, Raccuja), Emanuele Bruno (25 di Serra San Bruno), Alessandro Faranda ( 25 di Sinagra), Nunzio Emiliano Franzone (42 di Raccuja), Mirko Maniaci (29 di Sant’Angelo di Brolo), Piera Mirella Mondello (54 di Sant’Angelo), Sebastiano Pelle (52 di San Luca), Salvatore Ratto (38 di Sinagra), Salvatore Ridinò (40 di Gioiosa Marea), Michele Siragusano (48 di Sant’Angelo), Antonino Tuccio (34 di Raccuja). Sono accusati a vario titolo di aver curato i rifornimenti di droga in Calabria (nell’elenco compaiono anche i fornitori della cosca di San Luca) ed aver poi smerciato sostanze stupefacenti nell’area tra Brolo, Gioiosa Marea e l’entroterra. Alcuni sono accusati soltanto di singoli episodi di spaccio, altri di aver gestito la “rete” dei pusher.
Gli accusati sono difesi dagli avvocati Antonio Spiccia, Carmelo Occhiuto, Marilena Bonfiglio, Giuseppe Condipodero, Tindaro Celi, Giuseppe Lo Presti, Sandro Pruiti, Giuseppe Tortora, Alessandra Ioppolo, Giuseppe Germanà Bozza, Giuseppina Chiesi, Francesco Pellegrino e Alberto Schepis.
A coordinare l’indagine dei Finanzieri, partita dal fermo ai traghetti di un corriere di ritorno dalla Calabria, sono i sostituti Giulia Falchi e Rossana Casabona, dirette dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio. Agli atti dell’inchiesta, i pedinamenti delle Fiamme Gialle ma anche tante conversazioni telefoniche ed ambientali intercettate. Infine, anche le dichiarazioni di alcune delle persone coinvolte, dalla ex di uno dei principali protagonisti del giro di droga al fornitore catanese, che ha recentemente aperto alla collaborazione con la giustizia.