Blitz antiprostituzione Bani Bani, sconto di pena in appello per Tufan

La Corte d'Appello di Reggio Calabria ha assolto il giovane straniero dalla più grave accusa di prostituzione minorile e rideterminato la pena che dovrà scontare in 9 anni di reclusione e non 12, come deciso dai giudici messinesi. I colleghi reggini hanno quindi parzialmente accolto le ragioni degli avvocati Nino Favazzo e Antonio Amata, i quali avevano già ottenuto l'annullamento della condanna d'appello decisa due anni fa: lo scorso maggio, infatti, la Corte di Cassazione aveva confermato, rendendole definitive, le condanne emesse dalla Corte d'assiste d'Appello di Messina per gli sfruttatori delle prostitute straniere, scoperti e arrestati dalla Polizia nel 2011.

Soltanto la condanna di Tufan era stata annullata e i giudici della suprema corte avevano chiesto alla corte d'appello di reggio Calabria di ricelebrare il processo, terminato con una parziale assoluzione.

Con una brillante e complessa indagine che ha varcato i confini nazionali, la Squadra Mobile nel 2011 ha ricostruito le rotte attraverso le quali molte donne dell'est venivano fatte entrare in Italia, regolarmente o clandestinamente, poi avviate alla prostituzione e sfruttate. Molte di loro erano partite pensando di trovare un lavoro normale, tutte sono state minacciate e picchiate quando si sono rifiutate di scendere in strada.

La banda di sfruttatori era in gran parte romena ma goveda di complici e aiuti a Messina. Fondamentale la collaborazione di alcune delle vittime che hanno deciso di fuggire ai soprusi, testimoniando contro gli sfruttatori.

Alessandra Serio