E’ alla stretta finale il processo sul nuovo clan di Mangialupi e gli uomini e gli affari di Domenico La Valle, scoperti con l’operazione Dominio. Ieri in aula il Pubblico Ministero Maria Pellegrino, alla fine della sua requisitoria, ha sollecitato alla la condanna di tutti gli imputati.
Ecco nel dettaglio le richieste dell’Accusa: 20 anni per Domenico La Valle ed Alfredo Trovato; 11 anni per Paolo De Domenico; 12 anni per Francesco Laganà, Salvatore Trovato e Giovanni Megna; 2 anni ed 8 mesi per Giancarlo Merciega, Grazia Megna, Alberto Alleruzzo, Carmelo Bombaci, Domenico Galtieri, Davide Romeo; 6 mesi per Giuseppe Caleca, 8 anni per Santo Corridore, 2 anni per Giuseppe Luppino. Si torna in aula oggi stesso, per dare la parola agli avvocati difensori.
La retata della Guardia di Finanza è scattata nel marzo dello scorso anno: conti correnti e immobili ammontanti a quasi 10 milioni di euro complessivi sequestrati, 21 arresti, mentre gli indagati in totale erano 32.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, avevano fatto emergere nuovi assetti nella cosca e il ruolo di Domenico La Valle.
I finanzieri del GICO del Nucleo di Polizia Tributaria avevano indagato per oltre due anni per riuscire ad avere un quadro completo di come La Valle, approfittando della disgregazione della cosca storica, era riuscito ad assumere il controllo totale delle attività di zona, costituendo il punto di riferimento imprenditoriale del quartiere.
Per fare questo, La Valle si era avvalso di una fitta rete di collaboratori mettendo “le mani” soprattutto nel campo delle slot machine e delle scommesse online.