Si è difeso il legale arrestato dai Carabinieri per violenza sessuale sulla compagna. L’uomo, funzionario universitario, fino a ieri con la fedina penale immacolata, è stato interrogato oggi davanti al Gip Maria Vermiglio assistito dal legale, l’avvocato Nino Cacia, ed ha scelto di rispondere, esponendo la propria versione dei fatti. Il colloquio è durato circa un'ora e mezza.
Il difensore ha presentato una corposa documentazione ed ha chiesto che gli vengano concessi i domiciliari. Il giudice si è riservato la decisione.
Contro di lui c’è la denuncia della donna, che ha raccontato di continui episodi di maltrattamento. Quando la stessa violenza ha rischiato di riversarsi sul figlio, ha spiegato lei, temendo per il piccolo si è decisa a denunciare tutto per il cinquantaduenne è scattato l’arresto.
"Abbiamo offerto al giudice della cautela elementi di novità che potrebbero radicalmente mutare la complessiva prospettazione accusatoria, anche in tema di rivisitazione del quadro cautelare – spiega il difensore – A tacer d’altro, sorprende la circostanza che la persona offesa, sentita più volte dalla polizia giudiziariae promotrice di una denuncia in data 31.08.18, abbia inteso riferire la presunta violenza sessuale subita nell’anno 2016, solo in data 16.9.2018. Pari perplessità suscita il fatto che inverosimilmente dopo detta asserita violenza sia proseguita una regolare convivenza. Vi è, da ultimo, una ulteriore singolarità: la predetta denuncia è coeva a plurime iniziative giudiziarie promosse dal mio Assistito nei confronti della denunciante".