C'è attesa per il processo che comincerà in Corte d'Assise il prossimo 7 marzo. Chiuso il vaglio preliminare dell'inchiesta con due rinvii a giudizio ed un proscioglimento, infatti, non è ancora chiaro quale siano gli esatti contorni dell'omicidio di Roberto Scipilliti, il vigile del fuoco di Roccalumera trovato cadavere a 3 giorni dalla scomparsa, a cavallo dell'Epifania scorsa.
Ieri il Giudice per l'Udienza preliminare Finocchiaro ha rinviato a giudizio i due principali accusati, Fortunata Caminiti e Fabrizio Ceccio. Per loro il processo comincerà appunto il prossimo anno.
Esce dalla vicenda, invece, Letterio Scionti, 41 anni, di Santa Teresa di Riva, inizialmente indagato con l'ipotesi di favoreggiamento. Il Giudice ieri lo ha prosciolto.
Sarà quindi il dibattimento a mettere qualche punto fermo in più nel delitto. Pochi dubbi per gli investigatori che i due siano la causa della morte del vigile del fuoco.
Tante e precise le tracce che hanno portato a Ceccio e alla donna: le intercettazioni telefoniche e informatiche relative a giorni prima, le tracce di sangue nell'auto, le riprese delle telecamere di zona. Meno chiaro, al contrario, l'ambito nel quale è maturato il delitto.
Impegnato nel processo l'avvocato Salvatore Silvestro.