Nuovo rinvio, stamani davanti al Gup Simona Finocchiaro, dell'udienza preliminare sul caso Sansovino, la nave a bordo della quale morirono tre marittimi impegnati nei lavori di pulizia, al Porto di Messina, il 29 novembre 2016.
In ballo ci sono gli accordi tra le parti in causa, i familiari delle vittime, le compagnie armatrici e di sicurezza e le relative compagnie assicurative, per i risarcimenti dei danni. Accordi che non sono ancora stati definiti. Il giudice si è quindi riservato altro tempo ed ha fissato al 12 novembre la nuova data di udienza.
Non è stato per un passaggio a vuoto, quello di oggi. L'avvocato Cesare Fumagalli, difensore del comandante Salvatore Virzì, ha invocato per lui la sospensione del processo per incapacità di stare in giudizio. Il comandante, quel tragico giorno, è stato tra i primi a soccorrere i marittimi, è rimasto anche lui intossicato rischiando di morire ed è rimasto sotto cura per molti mesi.
Oggi, secondo una perizia medica depositata stamane agli atti del procedimento, subisce ancora i postumi di quella tragedia, soprattutto sotto il profilo psicologico. I pubblici ministeri si sono riservati di dire la loro sulla richiesta dopo aver letto il dossier del medico, e alla prossima udienza il giudice dovrebbe decidere anche su questo punto.
Intanto le parti offese individuate hanno preannunciato che, se il giudice le ammetterà come parti civili, citeranno come responsabili civili sia la Caronte&Touristi isole minori che la società maltese facente capo ad Agrillo che rispondeva della sicurezza del traghetto.
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