I capigruppo Paolo David (Pd) e Giuseppe Santalco (Felice per Messina) chiamano a raccolta partiti e associazioni per avviare la riflessione sulla mozione di sfiducia al sindaco Accorinti.
In una nota che fa seguito al dibattito dei giorni scorsi i due consiglieri comunali lanciano una sorta di appello in virtù delle condizioni in cui versa Messina: “Invitiamo i colleghi consiglieri, i vertici dei partiti politici, la deputazione nazionale e regionale, le associazioni e i movimenti che si stanno organizzando in "stati generali", le forze sociali, i sindacati, le categorie economiche, imprenditoriali e professionali, ogni realta' civicamente e politicamente attiva sul territorio ad una seria riflessione sulla opportunita' o meno di invocare le dimissioni del Sindaco e/o di sfiduciarlo in Consiglio Comunale e, al contempo, di costruire un programma gestionale e amministrativo alternativo ad ogni devianza anarchica. Non e' invitato a questa riflessione chi vuole restare prigioniero della sterile contrapposizione tra "quellicheceranoprima" e "quellichecisonoadesso", tra c.d. "societa' civile" e "societa' incivile", tra cambiare Messina dal basso o dall'alto, tra il non tornare indietro e il non sapere dove andare. Si tratta di generare una nuova responsabilità che, consapevole dei problemi, non si limiti alla caccia alle streghe o ai fantasmi, ma li affronti e risolva”.
David e Santalco si soffermano poi sulle condizioni della città, alle prese con una serie di emergenze, prima fra tutte quella dei rifiuti e sulla “mancata pacificazione” che era invece stata annunciata dalla nuova amministrazione e che in due anni si è trasformata in un clima di continue contrapposizioni e scontri tra fazioni..
“Renato Accorinti e' tutto preso dal proprio narcisistico ego. L'Istituzione comunale e' isolata. Chi non ha colto il corto circuito con la Prefettura, la Curia, le Forze dell'Ordine e Militari. Chi non ha registrato il profondo disagio di dirigenti e funzionari comunali e della polizia municipale? Chi non vede una citta' allo sbando?
Questa amministrazione e' opaca e miope; le poche cose fatte da alcuni assessori sono vanificate dalla insipienza degli altri. Sul piano della trasparenza, della inclusione, della partecipazione ha profondamente deluso. Nessuna strategia e' stata adottata. Sul piano della visione strategica nessun orizzonte e' stato prospettato. Questa amministrazione e' intellettualmente avvitata su se stessa, autoreferenziale, ed incapace di dialogo con le forze politiche e sociali per individuare un progetto di sviluppo per la città. Cio' che ci inquieta e' immaginare che persone che hanno amministrato pensano, alla fine della loro esperienza, di potersi riconsegnare alla citta', dimentichi di aver indossato una fascia tricolore e di avere esercitato deleghe assessoriali. Ialacqua pensa di poter ridistribuire caramelle e carbone? Accorinti pensa di poter interrompere convegni e tavole rotonde con slogan, strali e invettive? L'impressione che ricaviamo dalle ultime vicende ci allarma, perche' si vuole stare sempre e comunque dalla parte della lotta, immemori di stare governando. E sia per questi motivi ,ma anche per l'incapacità a governare il settore dell'igiene cittadina, chiediamo fortemente le dimissioni dell'Assessore Daniele Ialacqua. Renato, Guido… non siete piu' dalla parte di chi insegna, grida e giudica…, ma dalle parte di chi deve dare risposte. Prendetene atto… continuando così viene sempre meno la fiducia nel vostro modo di amministrare”.
I centristi hanno già affilato le armi con un comunicato del gruppo Udc, adesso sono i due capigruppo Pd a parlare di sfiducia e a fare un appello “trasversale” a quanti vorranno unirsi anche in Aula. Stando a queste posizioni, Udc e Pd, l’amministrazione è bocciata su tutti i piani. Vedremo se, al di là dei comunicati stampa, l’opposizione continuerà al momento del voto in Consiglio comunale. Ci sono infatti delibere in dirittura d’arrivo in Aula ed è quello l’unico banco di prova per comprendere se il feeling tra la maggioranza bulgara e la giunta sta finendo. O se si tratta solo di baruffe di fine estate.
Rosaria Brancato