Il rischio Tar è stato scongiurato, tutti augurano buon lavoro alla neo assessora regionale Daniela Baglieri, e la maggioranza pensa così di archiviare, con un “contentino” la questione della parità di genere. Con un 12 a 1 (nel computo inseriamo anche il presidente Musumeci). La nomina dell’assessora Baglieri risolve sì “l’emergenza” ma non affronta seriamente la questione della parità di genere né altre problematiche legate agli equilibri di partito e tra partiti.
Le Regionali 2022 sono più vicine di quanto si pensi e la sostituzione dell’assessore Pierobon è stato solo un pezzo di un puzzle che sta vedendo movimenti sotterranei. Non a caso nelle dichiarazioni del coordinatore Udc Sicilia Decio Terrana viene sottolineato più volte che la Baglieri è quota Udc (che ha anche un secondo assessore, Mimmo Turano). Più si avvicinano le elezioni più le proporzioni tra il numero dei deputati Ars nel gruppo e il numero di assessori in quota diventano rilevanti. Nella maggioranza c’è chi scalpita e da tempo ha messo in discussione l’attuale assetto. Musumeci può aver nel modo peggiore risolto la questione quote rosa, ma avrà gatte da pelare nei prossimi mesi.
Quello che più rammarica è constatare come la classe dirigente siciliana abbia perso, nel peggiore dei modi, l’occasione per dimostrare di essere all’altezza. L’avvicendamento in giunta, per le motivazioni, le modalità con le quali è avvenuto, fa davvero tanta tristezza.
Il Pd, che proprio oggi attende dal Tar la decisione sul ricorso contro la giunta tutta al maschile di Musumeci, coglie la palla al balzo per ribadire lo sconcerto. “Auguriamo buon lavoro a Daniela Baglieri, neo assessora regionale all’Energia- scrive il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo- Non possiamo non sottolineare che Musumeci ha adottato questa scelta sul filo di lana: proprio domani è infatti in programma la discussione del ricorso al Tar del PD Sicilia contro una giunta tutta al maschile. Poco cambia: una mossa tutta politica dettata da giochi di poltrone interni alla maggioranza di centrodestra ma che- non risolve né la questione della parità di genere né l’assoluta inadeguatezza del governo”.
L’Udc nel frattempo ricorda il curriculum di grande spessore di Daniela Baglieri: Prorettore dell’Università di Messina e già componente del Consiglio di Amministrazione di diversi Enti Pubblici, quali l’Università di Catania, il Consorzio Universitario di Economia industriale e Manageriale (CUEIM) di Roma, la Società Aeroporti di Catania SAC S.p.A. Catania, della quale è stata anche Presidente, e tanti altri importanti ruoli in realtà Italiane ed Europee.
Proprio lo spessore della neo assessora evidenzia, se mai ve ne fosse bisogno, che sono tantissime le professioniste in Sicilia in grado di avere ruoli di vertice e che invece non vengono neanche prese in considerazione da una politica al maschile. Se non ci fosse stata la “mannaia” del Tar con ogni probabilità l’Udc non avrebbe cambiato assessore e non si sarebbe neanche creato il dibattito surreale al quale abbiamo assistito per due mesi. E il curriculum della professoressa Baglieri, come quello di altre stimate donne in politica, sarebbe rimasto inosservato nel cassetto.
“Sono davvero onorata di essere stata designata per questa nuova sfida- ha dichiarato l’assessore oggi- Mi spenderò al meglio delle mie possibilità per portare avanti quanto fatto finora dal mio predecessore e, al contempo, darò il mio contributo per favorire le condizioni per uno sviluppo della Sicilia sostenibile e inclusiva, che crei opportunità per i giovani”. Baglieri ringrazia Musumeci, il segretario regionale Udc Terrana, il gruppo Ars Udc, il presidente nazionale Udc Antonio De Poli. Soddisfatto Decio Terrana che sottolinea come la Baglieri sia espressione unanime dell’Udc, mettendo al riparo dalle indiscrezioni che ci vedono lo zampino di Italia Viva.
In tutto questo ci sarebbe solo da ringraziare il Pd giacchè se non avesse presentato ricorso al Tar la giunta Musumeci sarebbe rimasta senza donne ancora a lungo, al di là degli annunci del presidente. Nel 2021 quello che dovrebbe essere un equilibrio naturale viene affidato (e per di più solo per la quota minima) alle decisioni di un giudice. Ed è davvero triste dover sbandierare una sola quota rosa come una conquista quando invece, per le modalità ed i presupposti con i quali è stata portata a termine, è una sconfitta. Di tutti. E pensare che il presidente Draghi, pochi giorni fa, ha tuonato contro l’applicazione farisaica delle quote rosa…..