30 dicembre 2016 – 29 giugno 2017. La giunta Accorinti ha impiegato 6 mesi (meno un giorno) per rifare lo schema di bilancio di previsione 2017, approvato nella sua seconda versione solo giovedì scorso, sebbene gli annunci sull’imminente “parto” siano andati avanti per settimane, anzi per mesi.
Che il documento esitato a fine anno facesse acqua da tutte le parti, a causa di un disallineamento con il piano di riequilibrio, è stato evidente sin da subito, ma la fretta di approvarlo e celebrarlo con tanto di selfie e dichiarazioni trionfalistiche («con questo atto la città di Messina entra nel gruppo delle città virtuose»; «l’approvazione in giunta dello schema di bilancio 2017/18/19 rappresenta il botto finale per l’augurio di un 2017 in cui raccogliere pienamente i frutti del lavoro fatto in questi anni per tutta la città» due delle frasi più emblematiche del comunicato arrivato a tarda sera quel 30 dicembre) era stata dettata dalla necessità dell’amministrazione di apparire efficiente ed incisiva sulle questioni finanziarie in vista del dibattito sulla sfiducia, che rischiava di mandare a casa sindaco ed assessori.
Sei mesi dopo, la giunta Accorinti rifà il bilancio di previsione e cambia strategia comunicativa, tendendo un profilo insolitamente basso. Stavolta l’assessore De Cola non è stato “costretto” a mandare un comunicato notturno sostituendosi all’Ufficio Stampa e le uniche dichiarazioni che si registrano sono quelle contenute in un post su Facebook scritto dall’assessore Vincenzo Cuzzola, tornato operativo a Palazzo Zanca dopo una lontananza forzata a causa di problemi di salute.
L’assessore reggino, subentrato ad Eller ( schierato nel selfie di fine dicembre) scrive: «Messina verso il bilancio Finalmente, ieri sera in Giunta, abbiamo approvato l'emendamento, che integra bilancio e piano di riequilibrio in un unico strumento di programmazione. Siamo in ritardo, anche rispetto a quanto avevo promesso e me ne assumo ogni responsabilità, mentre ringrazio l'Ufficio, che, abilmente e managerialmente condotto dal Direttore Generale, è riuscito a centrare l'obiettivo. Adesso la parola ai Revisori, poi al Consiglio, ma sono certo che saranno più veloci di noi».
Il documento contabile è stato trasmesso in tempi record al Collegio dei revisori di conti, venerdì sera era già arrivato sulla scrivania di Federico Basile , Giuseppe Zingales e Luigi Fallica. La legge concede loro 30 giorni di tempo, ma le scadenze imminenti obbligheranno l’Organo di revisione a fare in fretta e mandare il prima possibile il loro parere , obbligatorio ma non vincolante, al Consiglio Comunale per la definitiva adozione.
Il bilancio di previsione 2017 dovrà infatti essere inviato a Roma tra la documentazione richiesta dal Ministero dell’Interno per verificare la sostenibilità del piano di riequilibrio(vedi qui) e contiene anche la somma (6 milioni di euro) destinata a sanare i debiti di Messinambiente come garanzia del Concordato (vedi qui).
Insomma, l’approvazione, per giunta tardiva, da parte dell’esecutivo , è solo il primo step. L’iter vero per l’adozione del bilancio inizia adesso. E come sempre, in quel di palazzo Zanca, la parola d'ordine sarà: correre.
Danila La Torre