Lavoro

Giustizia, acque sempre più agitate in vista della riforma ministeriale. Funzionari vs Cgil

Messina – La riforma del personale prospettata dal Ministero riscalda sempre più il clima nel comparto dell’amministrazione di giustizia. Le acque si agitano anche a Messina, dove tutti i vari comparti amministrativi partecipano attivamente, ognuno con la propria posizione e le loro ragioni alle varie proteste in atto a livello nazionale, in vista della contrattazione tra Ministero e parti sociali.

I funzionari: no al demansionamento

Oggi sul tavolo c’è la presa di posizione dei funzionari giudiziari, riuniti in associazione spontanea, contro la proposta della Cgil che, spiegano: ” se recepita e attuata in contrattazione comporterebbe un grave e ingiustificato demansionamento dei funzionari”.

Il sindacato ha proposto di portare tutto il personale dell’area seconda, cioè l’area assistenti che si occupano dell’assistenza al magistrato, quindi anche in udienza, in area terza funzionari, attraverso l’introduzione della figura del funzionario di udienza.

Una richiesta inaccettabile per i funzionari che ora chiedono la revoca della proposta e le dimissioni della coordinatrice del settore giustizia. Di seguito, la nota del coordinamento funzionari.

La richiesta: revoca della proposta della Cgil

La proposta della CGIL – apparentemente mirata a soddisfare le richieste di una piccola parte di dipendenti – porterebbe, infatti, all’alterazione del ruolo dei Funzionari e, anziché valorizzarne l’esperienza e le competenze tecniche, li declasserebbe a compiti e mansioni tipiche della famiglia professionale degli Assistenti. Tale cambiamento finirebbe per indebolire la struttura organizzativa degli uffici giudiziari, già gravati da note difficoltà operative e carichi di lavoro rilevanti.

In proposito, i Funzionari del comparto Giustizia riuniti in questa associazione, trovano davvero sconvolgente il fatto che debbano difendersi da organizzazioni sindacali anziché dall’Amministrazione stessa.

I Funzionari del comparto Giustizia ritengono doveroso evidenziare che questa proposta non rispetta i criteri di equità e di valorizzazione delle risorse umane che dovrebbero orientare ogni contrattazione, oltre ad essere difforme dall’impianto della Contrattazione Nazionale Funzioni Centrali.

Chiedono pertanto alla CGIL di revocare questa proposta, mentre alle altre parti coinvolte chiedono di dichiarare formalmente il loro dissenso e all’Amministrazione di non accoglierla, favorendo invece soluzioni che rispettino il ruolo dei Funzionari e riconoscano il valore del lavoro svolto con competenza e dedizione, anche al fine di prevedere una loro progressione economica e di carriera.

Obiettivo: qualità del servizio

Esprimono, infine, in linea generale, l’auspicio che nelle prossime trattative prevalga una visione lungimirante, che promuova la qualità del servizio giudiziario e tuteli i diritti e la professionalità di tutti i lavoratori coinvolti, valutando con equilibrio la reale esperienza lavorativa ed il merito specifico dei Dipendenti nonché il bagaglio di formazione acquisita nel tempo.

I Funzionari del comparto Giustizia rimarranno vigili e determinati nel difendere la dignità e il prestigio del loro ruolo, pronti a intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire la salvaguardia delle proprie competenze, anche – se necessario – in sede giudiziaria”.