L'organismo che dovrà attuare le decisioni del Consiglio nazionale forense sarà un organismo autonomo e non politico, agirà in sintonia con il Consiglio nazionale forense e non avrà un presidente ma un coordinatore. Sono questi i punti principali della proposta sulla quale i Presidenti di venticinque Ordini degli avvocati, provenienti da tutta Italia, hanno trovato l'accordo e che porteranno sul tavolo prima all'Agorà di Roma e poi al Congresso di Rimini a ottobre prossimo per l'approvazione definitiva.
Il Coordinamento convocato a Taormina ha trovato un punto di sintesi tra le diverse soluzioni proposte rispetto alla natura e al peso da conferire a questo nuovo organo. Se per alcuni avrebbe dovuto prendere la forma di un organo politico e per altri quella di un centro studi, per venticinque presidenti la sua natura non può che essere di un organo di attuazione delle delibere del Congresso.
"La legge n 247 del 2012 – ha chiarito il presidente dell'Ordine degli avvocati di Roma, Mauro Vaglio – ha individuato all'art 39 le funzioni che questo nuovo organismo dovrà avere e lo ha definito come un organismo che dà attuazione alle decisioni del CNF. Alla luce di questo appare evidente come la funzione un tempo assolta dall'OUA (organismo unitario avvocatura), che era un organismo costituito su base pattizia e a forte connotazione politica, con la riforma dell'ordinamento professionale abbia perso la sua autorevolezza ed esaurito le sue funzioni. A nostro avviso la rappresentanza politica spetta al Congresso che riunisce i delegati di tutti gli Ordini. Il compito di attuare le delibere spetta a questo nuovo organismo che vogliamo andare a costituire".
Il passaggio fondamentale sarà il 26 settembre all'Agorà, dove saranno presenti due Presidenti per ogni distretto. La proposta approvata all'Agorà sarà sottoposta ad approvazione definitiva a Rimini -6/7/8 ottobre.
"Sono più che soddisfatto di questi giorni di lavoro. È stato un incontro proficuo – ha commentato il Presidente dell'Ordine degli avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo – non solo per la sintesi raggiunta ma per il clima di apertura e dialogo che si è creato con i colleghi. Aspettiamo adesso fiduciosi il prossimo incontro, certi di avere redatto una proposta valida e conforme alle indicazioni di legge".