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Giustizia, a Messina toghe in rotta sulla riforma

MESSINA – Dura presa di posizione, anche a Messina, dell’Associazione nazionale magistrati dopo l’introduzione della norma sulla separazione delle carriere. L’Anm locale, in vista del direttivo centrale previsto per il 15 giugno prossimo, ha siglato una dura critica al decreto legge, suggerendo lo sciopero delle toghe come forma di protesta.

Nuova guida della Giunta

La Giunta sezionale, presieduta da Francesca Bonanzinga con Anita Siliotti recentemente eletta segretaria, si è riunita in via straordinaria lo scorso 6 giugno nell’aula magna della Corte d’Appello di Messina, alla presenza dei vertici degli uffici del distretto e di tutti i colleghi, ed ha redatto un duro documento, pubblicato di seguito in forma integrale.

Il documento di Anm Messina: riforma contro la magistratura

“L’assemblea riconosce unanimemente che il disegno di legge costituzionale presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Ministro della Giustizia in data 29.5.2024 recante “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare” rappresenta, in realtà, un surrettizio tentativo di introdurre un assetto gerarchico della Magistratura rispetto al potere politico in palese violazione dei principi costituzionale di autonomia ed indipendenza della Magistratura. Si tratta, quindi, non già di una riforma della giustizia, ma di una riforma della magistratura e contro la magistratura, che stravolge l’attuale assetto tra poteri, isolando il giudice e facendo uscire la pubblica accusa dalla cultura della giurisdizione. L’assemblea esprime il proprio dissenso rispetto a questa riforma che concretizza un attacco ai fondamenti costituzionali dell’assetto della magistratura e considera, quindi, doveroso rappresentare, in vista del Comitato Direttivo Centrale del 15 giugno p.v., come proprio lo sciopero ad oltranza sia l’unica risposta possibile”.