Apertura anno giudiziario, la nota di Avvocati e Anm sulle proteste

La decisione di abbandonare l'aula per tutta la durata dell'intervento del delegato del Ministro della Giustizia, è il nostro modo per fare arrivare forte e chiaro a Roma il segnale della nostra disapprovazione per il trattamento riservato dal Governo al nostro Distretto giudiziario.

Una disapprovazione che vede uniti avvocati e magistrati a difesa della giurisdizione del proprio territorio e dei suoi abitanti, contro una politica a doppio binario che ha, di fatto, abbandonato i Distretti corrispondenti alle aree più deboli dal punto di vista socio – economico”.

Così il presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo e il presidente della giunta distrettuale dell’ANM, la dottoressa Caterina Mangano.

“Esprimiamo indignazione – dichiara Ciraolo – contro un Governo che, ignorando il parere del CSM di rivedere la proposta riduzione della pianta organica, ha invece disposto il taglio di un posto presso il tribunale di Messina. Indignazione contro il modo in cui siamo stati accolti a Roma al Ministero della Giustizia, ove ci eravamo recati in veste istituzionale per rilevare l'incongruenza delle disposizioni del Decreto di riorganizzazione delle piante organiche rispetto alle sue stesse premesse e dove è stata messa sotto accusa l’inefficienza della nostra giurisdizione, disconosciuta l'esistenza del fenomeno mafioso a Messina, dimenticando o ignorando, che di recente abbiamo subìto nel nostro Distretto ben due attentati (al sostituto procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, dott.ssa Paiola e al presidente del Parco dei Nebrodi, dott. Antoci), che lo stesso CSM nel parere aveva contestato il taglio in ragione proprio della presenza della criminalità organizzata nel nostro territorio e che alcuni tra i nostri magistrati sono tra i più efficienti d'Italia. Indignazione infine, contro un costante atteggiamento punitivo che registriamo ai danni della nostra provincia confermato dal fatto che al nostro Distretto sono stati assegnati solo due magistrati ordinari in tirocinio, un numero evidentemente inadeguato soprattutto se messo a confronto con le assegnazioni predisposte a favore di altri Distretti come Catanzaro (38); Reggio Calabria e Venezia (30); Palermo, Brescia e Bologna (22).

Non possiamo non rilevare un ingiustificato e palese accanimento nei confronti del Distretto di Messina e – visto il contestuale rafforzamento dell'organico dei magistrati di Catania, Palermo e Reggio Calabria – ribadiamo il sospetto che quanto sta avvenendo abbia come fine ultimo e surrettizio quello di mettere in discussione la stessa sopravvivenza della nostra Corte d'appello. La cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario non può e non deve essere una cerimonia intrisa di inutili formalismi. Abbiamo il dovere di dare risposte alle istanze di giustizia che provengono dai cittadini del nostro territorio e ogni giorno di più siamo privati degli strumenti per farlo. Non siamo più disposti a prestare il fianco a sterili passerelle di qualsivoglia Governo".