Saluto tutti i presenti e ringrazio per la possibilità che mi è data di intervenire in rappresentanza della Federazione Intesa Funzione Pubblica. In questo breve intervento mi rivolgo in particolare al rappresentante del Ministero della Giustizia per parlare delle politiche del personale.
A leggere gli atti ufficiali di programmazione come l’atto di indirizzo per l’anno 2017 del nostro Ministro rimaniamo veramente strabiliati…
Le parole che abbiamo ascoltato in questi anni, i comunicati che abbiamo letto sono totalmente contrastanti con i fatti e con gli umori del personale.
Nella relazione si legge: “Per non vanificare le potenzialità offerte dalla riforma della giustizia si è quindi perseguita un'azione di continua attenzione al personale amministrativo, muovendo in primo luogo dalla ricerca di strumenti di reclutamento di nuove risorse, senza trascurare il riconoscimento delle competenze maturate e la valorizzazione delle professionalità già presenti nell'Amministrazione”.
Si potrebbe fare un sondaggio tra il personale, magari sfruttando lo stesso canale che il ministero utilizza per mandare a tutto il personale gli auguri di buon anno, per capire se siamo noi che sbagliamo valutazione o sono gli altri.
Sembra che non ci si accorga di nulla, andando avanti per la propria strada e perseverando in errori di strategia organizzativa e di gestione del personale, si parla di politiche di efficienza gestionale, di rinnovamento delle politiche del personale, di attenzione e valorizzazione dei dipendenti, di benessere organizzativo, ma si realizzano azioni che, a ben guardare, contraddicono queste finalità, perché previste da persone che dimostrano di non conoscere “da vicino” la realtà degli uffici giudiziari o, peggio, da persone che pur conoscendo benissimo gli uffici giudiziari e le problematiche del personale preferisce “distrarsi” e guardare altrove piuttosto che affrontare i problemi che, invece, sembrano diventare cronici ed irrisolvibili.
La nostra Federazione da molti anni chiede, inascoltata, di riportare all’interno del Ministero le competenze di Equitalia Giustizia consentendo al personale interno di implementare il FUA con l’aggio ricavato.
Numerosissime sono le norme contrattuali che nel Ministero della Giustizia, ed in particolare nel Dipartimento Organizzazione Giudiziaria, non sono applicate. Una di queste è il riconoscimento delle posizioni organizzative previste e riconosciute in altri Dipartimenti.
E così abbiamo il caso, eclatante, dei “dirigenti UNEP” che gestiscono anche 450 unità senza alcun riconoscimento aggiuntivo!
Caso non isolato considerando tutti i direttori (ed anche funzionari giudiziari) che gestiscono cancellerie impegnative avendo solo enormi responsabilità. Di contro il Ministero della Giustizia è riuscito nell’affidare contratti da dirigenti a personale informatico lasciando a casa (rectius: in disponibilità) dirigenti di seconda fascia che hanno superato un regolare concorso pubblico!
Misteri e meraviglie del Ministero della Giustizia.