cronaca

Gli “Affari di famiglia” a Mojo e Malvagna, parla il pentito

MESSINA – E’ stata una testimonianza fiume quella del pentito Carmelo Porto alla prima udienza del processo nato dall’inchiesta Affari di Famiglia. Si tratta della indagine della Guardia di Finanza a Mojo Alcantara e Malvagna sfociate nelle misure cautelari per il sindaco di Mojo Bruno Pennisi, la vice Clelia Pennisi e altri suoi familiari, l’ex assessore ai lavori pubblici di Malvagna Luca Giuseppe Orlando.

Al banco degli imputati ci sono anche altri imprenditori della zona. Nel mirino, l’appoggio politico dei Pennisi al primo cittadino, la gestione di tante vicende amministrative da parte della famiglia, i rapporti politici e gli appalti curati dall’assessore di Malvagna.

Porto, il referente “reo confesso” del clan Cinturino di Calatabiano per la provincia jonica messinese, ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero, confermato le rivelazioni già rilasciate ai magistrati. Il collaboratore di giustizia nei verbali aveva fatto il nome di Carmelo Pennisi, padre della vice sindaca, come suo referente per i lavori del Comune. Per la contiguità al clan, in un precedente processo, l’uomo è stato scagionato dall’accusa.

L’udienza è finita a tarda serata e a quel punto il Tribunale ha deciso di fissare al prossimo 8 novembre il ritorno in aula, per decidere su alcune questioni legate all’utilizzabilità delle intercettazioni effettuate dai finanzieri durante le indagini.

Si torna in aula il prossimo 8 novembre, quindi, per decidere delle intercettazioni effettuate dai finanzieri durante gli accertamenti, mentre il prossimo 13 novembre riprenderanno le testimonianze, a cominciare proprio dagli investigatori.

Impegnati nel processo gli avvocati Nunzio Rosso, Franco Rosso, Giancarlo Padiglione e Salvatore Pagano.

Dopo il blitz, il comune di Mojo è stato commissariato dalla Prefettura mentre a Malvagna la commissione sta passando al vaglio alcuni incartamenti amministrativi, ma la vita politica ed amministrativa del Municipio è andata avanti regolarmente poiché le misure non hanno colpito gli attuali amministratori ma figure non più in carica.