cronaca

Gli spacciatori di Capo d’Orlando e Sant’Agata traditi dall’agendina del pusher delle scuole

E’ partita nel 2018 l’indagine dei carabinieri di Sant’Agata, ai comandi del Capitano Giorgianni, sul giro di droga  che tre anni fa invase la piazza di Capo d’Orlando. A dare il via all’inchiesta, l’arresto di un pusher a Sant’Agata Militello.Un arresto che creò allarme perché venne fermato proprio davanti una scuola superiore.

Addosso il ragazzo aveva 11 spinelli. A casa, insieme ad altro stupefacente, i militari trovarono però anche il “libro mastro” con i nomi dei clienti, dei fornitori e delle somme investite in droga e che avrebbe dovuto incassare dai clienti.

Gli investigatori cominciarono proprio dai nomi dell’agendina, mettendo sotto intercettazione diversi nomi. Scoprirono così che la droga che arrivava anche ai giovanissimi arrivava da un giro di cui a tenere le fila era principalmente Salvatore Borgia, di Militello, ma anche un’altra rete di pusher attiva a Capo d’Orlando, gestita in particolare da Andrea Agliolo e Andrea Scaffidi.

Marijuana soprattutto la “roba” gestita dai due gruppi di spaccio, che arrivava soprattutto da Catania e da Barcellona. Roba “leggera”, secondo gli arrestati, che però vendevano in quantità massiccia, e spesso confezionata male. Sono loro stessi, nelle conversazioni intercettate dai carabinieri, a svelare che “quella roba di collassa…non è la roba qua…è quello che ci ho messo per tagliarla”. E tra i clienti c’erano tanti, tantissimi ragazzini, adolescenti dei primi anni delle superiori.