Un altro esponente dei barcellonesi al carcere duro. Francesco Aliberti, 60 anni, imprenditore tra i più grossi della zona nel settore serramenti, era stato investito nell'estate 2011 del ruolo di reggente del clan, dopo la prima maxi retata Gotha di Carabinieri e Polizia contro boss e fiancheggiatori. Ne luglio scorso era stato arrestato anche lui, nella quarta tranche dell'inchiesta. Poi il sequestro dei ben, per quasi 4 milioni di euro. Oggi il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, ha disposto per lui il regime del 41 bis. Su richiesta dei pm della Dda Angelo Cavallo e Vito Di Giorgio, Aliberti sarà ora rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Spoleto. Soltanto fino ad un anno fa la sua fedina penale era quasi "intonsa". Del suo stretto rapporto con il clan poco si sapeva ufficialmente. E proprio il suo ruolo di insospettabile avrebbe spinto gli esponenti dei barcellonesi ad affidargli la reggenza, quando comincio la controffensiva delle forze dell'Ordine. Aliberti era così convinto di non avere gli occhi addosso che parlava a ruota libera degli affari sporchi, bella sede della sua azienda come in auto. Le cimici ben piazzate dagli investigatori lo hanno così incastrato.