La situazione è ormai al collasso. I cittadini sono stanchi e quasi rassegnati, l’indignazione corre veloce sui social, le segnalazioni e le richieste di intervento non si contano più. Ogni zona della città fa i conti con la spazzatura. In centro come nelle periferie, nei villaggi, nelle strade principali e nelle vie dei quartieri, a macchia di leopardo le cataste di immondizia occupano i marciapiedi, sovrastano i cassonetti, puzzano, si decompongono sotto il sole e il caldo cocente di questi giorni. Ci sono zone in cui la raccolta manca per giorni, zone in cui i cassonetti vengono svuotati ma poi resta tutto intorno la distesa di sacchetti, l’aria è ammorbata dall’olezzo dei rifiuti lasciati a marcire e purtroppo non mancano i gesti irresponsabili di chi dà alle fiamme i cassonetti pieni, incurante della diossina che si diffonde.
Una situazione di crisi igienico-sanitaria che oggi ha spinto un gruppo di consiglieri comunali a scrivere al Prefetto, alla Procura e all’Asp per chiedere un intervento congiunto per fronteggiare i gravi rischi per la salute pubblica. Le firme in calce sono quelle dei capigruppo Peppuccio Santalco, Nino Carreri, Benedetto Vaccarino, Elvira Amata, Fabrizio Sottile, Angelo Burrascano e Pippo Trischitta. Chiedono un “intervento pressante e sostitutivo” alla lcue anche dello stato di decozione della società Messinambiente che, evidentemente, non è più in grado di garantire il regolare svolgimento dei servizi.
“Al fine di tranquillizzare la città e provvedere a ripulirla dai rifiuti chiediamo alle Autorità di adottare tutti i provvedimenti necessari per scongiurare i paventati rischi igienico-sanitari, comrpeso un eventuale intervento sostitutivo coinvolgendo anche se possibile le Forze Militari affinchè, mediante l’uso di ruspe, possano coadiuvare Messinambiente nel raccogliere i rifiuti accumulati su strada e sui marciapiedi, provvedendo contestualmente ad una disinfestazione e sanificazione della città».
I consiglieri invocano dunque anche l’esercito, se questo potrà servire a limitare i danni di una situazione ormai insostenibile. L’estate è appena iniziata e i ricordi dell’incubo vissuto lo scorso anno sono ancora troppo nitidi. Le premesse anche stavolta sono drammatiche. E sul piano gestionale sono giorni di gran fermento per Messinambiente e Comune che, oltre al concordato, adesso dovranno provvedere anche a frotneggiare il sequestro di 1,2 milioni di euro. Ai cittadini però tutto questo importa poco. Sanno che stanno pagando una Tari salatissima per un servizio che oggi non basta. E’ sotto gli occhi di tutti.
Francesca Stornante