Il sindacato lamenta la mancata risposta dell’azienda alla richiesta di incontro per superare le criticità che si intravedono dal 15 ottobre, per i dipendenti delle partecipate.
“Il green pass non prevede l’obbligo di vaccinazione ma si può ottenere anche esibendo un tampone negativo nelle ultime 48 ore – ricorda Letterio D’Amico (nella foto), segretario provinciale della Fit Cisl – inoltre, secondo le misure emanate dal Governo la decisione se vaccinarsi o meno resta esclusiva scelta del singolo e lavoratore che in nessun caso può essere discriminato moralmente ed economicamente. Quindi – aggiunge – riteniamo che non possono essere penalizzati quei lavoratori che decidono di non vaccinarsi andando incontro a una significativa penalizzazione economica, rappresentata dal costo dei tamponi periodici necessari per l’accesso nei luoghi di lavoro. Per questo abbiamo chiesto alle due aziende di concordare delle misure necessarie per sgravare i lavoratori non vaccinati dai costi necessari per l’accesso nei luoghi di lavoro”.
La Fit Cisl, inoltre, ha chiesto a MessinaServizi e Atm di conoscere quali saranno i metodi che intendono porre in essere per i controlli quotidiani. “Si tratta di temi importanti per i lavoratori e vista la ristrettezza dei tempi e la delicatezza occorre subito un incontro tra dirigenza e rappresentanti dei lavoratori”.