Erogano servizi agli anziani, ai bambini, ai minori affidati dall’autorità giudiziaria, rappresentano una parte degli enti dell’universo dei servizi sociali e, nonostante le difficoltà, continuano ad assistere i soggetti più deboli della società. Sono i lavoratori delle Ipab di Messina e provincia, operatori che da mesi denunciano condizioni di lavoro ormai ai limiti della sopportazione e chiedono sicurezze e dignità. L’ennesima protesta, indetta dalla Funzione Pubblica della Cisl, ha riunito i lavoratori degli Asili d’infanzia Rusconi e Castiglione, Casa Famiglia, Collereale e Scandurra Riuniti di fronte l’istituto Collereale, per reclamare ancora una volta l’attenzione delle Istituzioni.
Il sindacato è tornato a tuonare contro l’immobilismo e l’indifferenza delle Istituzioni locali e regionali che “continuano a mantenere un atteggiamento di assoluta indifferenza di fronte alla grave situazione economica e psicologica sempre più precaria dei lavoratori delle Ipab e delle loro famiglie” ha spiegato il segretario Calogero Emanuele che ricorda lavoratori che hanno alle spalle ben 40 stipendi arretrati.
“Abbiamo pubblicato diversi monitoraggi sulle Ipab messinesi – ricordano Calogero Emanuele ed Enza Ruggeri, segretario generale e segretaria provinciale della Cisl Fp -. Abbiamo incontrato Sindaci, Assessori regionali alle Politiche Sociali, abbiamo chiesto interventi e controlli alla Regione, ma l’inedia di chi avrebbe il dovere di intervenire ha avuto il sopravvento”.
Da un anno è in discussione un disegno di legge presso l’Assessorato Regionale che potrebbe, attraverso fusioni e accorpamenti, azzerare il buco dei debiti e ripatrimonializzare gli stessi enti, ma la Cisl Fp chiede anche un piano di risanamento e di rilancio delle strutture che miri a valorizzare le competenze e le professionalità dei dipendenti.
La Fp Cisl ha provato così a scuotere ancora una volta in primis Comune e Prefettura che dovrebbero svolgere anche un’azione di controllo su queste realtà che sono un immenso patrimonio inutilizzato. Il sindacato chiama ancora una volta a raccolta gli amministratori locali, gli esperti del settore, e tutti i soggetti impegnati nel settore. Affinché quella delle Ipab non sia l’ennesima protesta che si trascina senza soluzione.