Capogruppo nella sostanza, perché democraticamente eletta, non lo è ancora nella forma. La consigliera comunale Nina Lo Presti, ex esponente del gruppo consiliare “Cambiamo Messina dal Basso- Renato Accorinti sindaco” oggi in forza al Gruppo Misto ha quindi deciso di rivolgersi al Prefetto Stefano Trotta, a cui lo scorso 4 novembre ha inviato una lettera in cui prende di mira tanto la Presidente del Consiglio comunale, Emila Barrile quanto il segretario/direttore generale di Palazzo Zanca Antonio Le Donne .
«La sottoscritta Consigliere Comunale – si legge testualmente – con la presente intende mettere al corrente S.E. il Prefetto che nonostante sia stata data comunicazione, così come prevede l’art. 52 comma 3 del Regolamento del Consiglio comunale, al Presidente del Consiglio Comunale di Messina della variazione della persona del Capogruppo del Gruppo Misto, risulta che a tutt’oggi la stessa non abbia provveduto a dare la dovuta e immediata comunicazione agli Uffici di supporto ai lavori del Consiglio comunale dell’avvenuta variazione, impedendo di fatto alla scrivente il pieno e legittimo esercizio delle proprie funzioni di controllo e di indirizzo dell’attività amministrativa riservata ai Consiglieri Comunali, nonché di svolgere il proprio mandato elettivo nell’adempimento delle funzioni connesse alla carica di Capogruppo. Così facendo, il Presidente del Consiglio si ritiene abbia violato le norme giuridiche e gli articoli regolamentari e statutari che disciplinano il rapporto democratico tra Consiglio Comunale e Presidente del Consiglio».
Oltre alla Lo Presti fanno parte del Gruppo Misto anche l’ex accorintiano Gino Sturniolo – fuoriuscito insieme a lei da Cambiamo Messina dal Basso – e la consigliera Antonella Russo, andata via dal Gruppo Progressisti democratici ed inizialmente unico componente.
Nella lettera al prefetto, la consigliera Lo Presti spiega che «con nota prot. n. 224203 del 29/09/2014 indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale si comunicava la sfiducia del Consigliere Comunale Antonia Russo e la contestuale variazione del Capogruppo, nella persona della sottoscritta, del Gruppo Misto eletta a maggioranza dei voti».
L’ex accorintiana denuncia inoltre «che ad oggi agli Uffici di supporto ai lavori del Consiglio non è stata data comunicazione per dare corso alle conseguenti modifiche».
La consigliera Lo Presti non risparmia critiche alla Barrile: «il Presidente del Consiglio Comunale, reiterando tale illegittima condizione, si è reso protagonista di comportamenti incompatibili con il ruolo istituzionale super partes che deve rivestire nell’assemblea consiliare, perpetrando comportamenti che si pongono a difesa e a garanzia di singoli consiglieri in spregio a leggi, Statuto e Regolamento vigenti»
La consigliera informa il prefetto Trotta che della questione era stato investito anche il Segretario Generale, Antonio Le Donne, formalmente invitato ad esprimere «un parere sulle violazioni statutarie e regolamentari, oltre che su eventuali profili di illegittimità che la reiterazione di tali comportamenti omissivi, avrebbero potuto generare». Tuttavia Le Donne non ha mai risposto, e così la consigliera ha deciso di rivolgersi al Prefetto, al quale non manca di evidenziare l’aspetto politico della vicenda.
«È utile sottolinearLe, unicamente per completezza di informazione, che tale comportamento “omissivo” da parte degli organi competenti del caso in questione, rappresenti, oltre quanto già esplicitato in narrativa, anche un comportamento orientato a “scelte politiche” che tendono ad emarginare e neutralizzare posizioni divergenti sulle imminenti scelte su cui l’aula consiliare sarà chiamata ad esprimersi, in particolar modo la condizione di grave crisi strutturale dell’Ente prossima al dissesto, che vede la sottoscritta convinta che, contrariamente alla maggioranza d’aula, la presentazione del Piano di Riequilibrio decennale rappresenti un dannoso escamotage per ritardare la dichiarazione di dissesto senza ulteriori indugi».
La consigliera Lo Presti è convinta vi siano « profili di gravi irregolarità e violazione di leggi» e medita d rivolgersi alle Procure Generali della Repubblica e della Corte dei Conti. Prima di fare quest’ulteriore passo chiede al prefetto Trotta di intervenire «ed esercitare, ove ritenuto ve ne siano i presupposti, i poteri espressamente conferiti per il rispetto della legge, al fine di ripristinare i principi di democrazia e di legalità che sono venuti meno all’interno dell’attività politico-amministrativa del Comune di Messina». (DLT)