La crisi idrica continua a tenere la città di Messina in uno stato di disagio che fa sempre più fatica ad affievolirsi. Nonostante l’acqua cominci ad arrivare ai rubinetti di diverse famiglie, tantissime altre non vedono gocce ormai da giorni e giorni. E tra chi soffre, chi aspetta l’autobotte, chi chiama ditte private da fuori provincia, c’è anche chi, vergognosamente, fa crescere il “mercato nero dell’acqua”. Ed è proprio nei confronti di questi “sciacalli” che i finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno concentrato la loro attenzione nelle ultime due settimane.
Oltre 83 gli interventi condotti dalle Fiamme Gialle, su input della Prefettura, per dare una stangata a chi ha iniziato a vendere botti e bottiglie abusivamente, a chi ha alzato il prezzo dell’acqua incrementandolo di decine e decine di euro e a chi trasportava il prezioso liquido senza averne autorizzazioni sanitarie ed amministrative.
In ben 4 casi, i finanzieri hanno beccato venditori abusivi che trasportavano oltre 24mila litri di acqua, mentre in un caso è stato sequestrato un camion con cisterna da 3mila litri per altre violazioni. I controlli, a setaccio, hanno anche riguardato mercati e supermercati. Quel che si voleva capire, infatti, era se la crisi idrica avesse fatto lievitare i prezzi anche delle bottiglie e delle bottigliette vendute nei market. Raffrontando il pre ed il post emergenza, però, non sono stati riscontrati aumenti di nessun tipo. (Veronica Crocitti)