Appena pochi giorni fa il commissario liquidatore di Messinambiente Armando Di Maria lanciava un appello alla città chiedendo un po’ di collaborazione ai messinesi che non si preoccupano troppo di sporcare le stesse strade in cui vivono, salvo poi attaccare il modo in cui viene gestito il servizio di pulizia. Troppe le discariche abusive disseminate in città e tanto il lavoro per Messinambiente che nonostante tutto era riuscita a ripulire quasi ogni zona. Alcuni degli interventi extra che Messinambiente ha dovuto effettuare per rimediare all’inciviltà di chi pensa di poter trasformare ogni angolo della strada in una discarica a cielo aperto avevano toccato Ritiro, Villaggio Aldisio, viale Gazzi, Camaro San Luigi e molti altri villaggi. Costi e lavoro che si aggiungono sulle spalle di una società che già arranca tra mille difficoltà per riuscire a tenere pulita la città. Il commissario di Messinambiente è sul piede di guerra contro le discariche abusive. Il malcostume dei messinesi però è duro a morire. Oggi ne è spuntata una in pieno centro, in via Giordano Bruno. Una catasta di inerti lasciata in bella vista sul marciapiede, quando invece ci sono ben sei centri di raccolta in città in cui si potrebbero scaricare questi materiali ed evitare di aggiungere lavoro a Messinambiente che così si ritrova a dover portare i materiali, con costi aggiuntivi, all’impianto di Larderia. Messinambiente oggi stesso ripulirà la zona. Ma servirebbe un cambio di mentalità e forse più controlli.
Intanto oggi il commissario Di Maria è tornato a Palazzo Zanca per chiedere al commissario Croce e al Ragioniere Coglitore notizie sulle somme che mensilmente la società aspetta per far fronte ai costi di gestione del servizio. Servono 2,5 milioni di euro per pagare lo stipendio ai lavoratori e per tutte le scadenze che si avvicinano. La priorità è indiscutibilmente il salario per i dipendenti, spiega il commissario, ma c’è da pagare la Seat, la ditta che porta i rifiuti a Mazzarrà, l’ultima tranche dell’assicurazione sui mezzi, ci sono le rate degli auto compattatori. Dal Comune è stato chiesto qualche giorno di pazienza, la speranza è che i tempi non si allunghino troppo per evitare di finire schiacciati dai soliti debiti e dalle emergenze. (Francesca Stornante)
Mercoledì, 13 febbraio, 2013 – 15:20