«In guerra e in amore tutto è lecito», recita un vecchio saggio. Deve pensarla così anche il rettore dell’Ateneo peloritano, Francesco Tomasello, che sta facendo di tutto per far cadere, e non ai suoi piedi come sarebbe nel caso di una donna amata, il nemico. Che ha un nome ed un cognome, Pietro Navarra, e una grossa colpa: quello di voler prendere il suo posto dopo averlo pubblicamente ripudiato.
Quella “lesa maestà” è una macchia troppo grossa da cancellare come nulla fosse e Tomasello non ci pensa neanche ad ultimare questo scorcio di mandato senza ribadire che chi comanda è ancora lui. E così, dopo la recente conferenza stampa del professore di economia, che ha illustrato le linee guida del suo programma annunciando un’azione di discontinuità rispetto all’attuale governo su tutti i fronti – compreso il Policlinico, che dovrebbe essere trasformato in un Polo Didattico – due degli uomini più vicini all’attuale magnifico, il coordinatore del Corso di Studi in Medicina e Chirurgia, Francesco Squadrito e l’ex coordinatore del Collegio dei Prorettori, Giuseppe Pio Anastasi, hanno sentito la necessità impellente di sottolineare che non saranno consentite ingerenze, appellandosi al principio di autodeterminazione della Medicina (vedi articolo a parte).
Alla conferenza stampa dei due fedelissimi di Tomasello era stato invitato anche il direttore generale del Policlinico, Giuseppe Pecoraro, che ha declinato l’invito preferendo stare alla larga da quella che è stata percepita come una mossa elettorale, ben architettata da una regia solo apparentemente “occulta” e messa in atto da due esecutori di fiducia.
La data per le elezioni del nuovo rettore si avvicina e cresce la tensione all’Università di Messina. La temperatura sale, la campagna elettorale si infuoca ogni giorno di più e si moltiplicano le strategie di quella che è diventata una vera e propria guerra per il rettorato. Il paradosso è che i due principali avversari non sono due dei cinque aspiranti rettore, ma il rettore in carica ed il suo ex pupillo. Un duello a distanza che sembra relegare a ruolo di comparse gli altri candidati. Persino il prof. Giacomo Dugo, scelto da Tomasello per mettere i bastoni tra la ruote all’amico (di Dugo) Navarra, è stato – almeno sino a questo momento – una figura “sbiadita”. C’è grande attesa per quello che dirà mercoledì pomeriggio in occasione della sua presentazione ufficiale: sparerà anche lui a pallettoni contro il “suo” ex candidato, oggi principale contendente, Navarra o manterrà un profilo basso, lasciando ad altri il ruolo di sicari? Vedremo, di certo c’è che alla fine della fiera bisognerà contare morti e feriti di questa calda campagna elettorale accademica. (Danila La Torre)