“E’ un po’ scorretto,gli imprenditori vanno dove ci sono gli affari, il gruppo Franza ha fatto una scelta commerciale, non può dare le colpe all’amministrazione”, è sconcertato l’assessore Sebastiano Pino, interpellato al telefono mentre sta raggiungendo Palermo per il vertice sulle Ferrovie.
E’ di nuovo guerra tra il gruppo Franza e la giunta Accorinti. Dopo un’estate scandita da scontri a colpi di ordinanze e ricorsi ed un inverno caratterizzato dalla farsa degli approdi insabbiati, all’arrivo della primavera sono ricominciate le ostilità. Ad aprire i fuochi il gruppo Franza annunciando l’addio al molo Norimberga e lo “sbarco” delle navi Cartour (tranne una, la Epsilon, che resterà nella tratta Messina-Salerno),attraverso la joint venture con il gruppo Tomasos nella nuova società New TTT Lines per l’esercizio di una linea di cabotaggio tra i porti di Catania e Napoli.
“A mio avviso è stata una decisione commerciale dettata dal mercato- prosegue Pino- Peraltro se non ricordo male era stata proprio l’amministrazione ad invitare nei mesi scorsi tutti a sedersi intorno a un tavolo per discutere in tempo degli orari estivi della Cartour. E’ impensabile che due chilometri lineari di tir vengano fatti sbarcare in pieno centro alle 8 del mattino. Ci sono esigenze da tenere in considerazione, ma il sindaco aveva proposto un nuovo confronto. Invece a quanto pare così non sarà. Comunque ripeto, se hanno scelto Catania sarà perché è una rotta al momento più conveniente. E del resto il greco-napoletano Tomasos sa come muoversi nel mercato”.
La Cartour nel comunicato stampa con il quale annunciano il divorzio sottolineano come la decisione sia legata anche al fatto che: “ Il porto di Catania, già interessato da uno sviluppo significativo di traffici, legato alle politiche delle istituzioni etnee e al deciso miglioramento delle condizioni infrastrutturali e viarie concretizzatosi nel completamento in tempi eccezionalmente rapidi di una nuova darsena per traghetti ro-ro, dotata di ben 5 invasature e ampi piazzali, collegata direttamente con la viabilità autostradale, rappresenta di fatto una delle più efficaci piattaforme logistiche del trasporto delle merci e dei passeggeri da e verso la Sicilia”. Il riferimento è alle attuali condizioni e vicende legate al porto di Tremestieri, tra insabbiamenti, polemiche, incapacità di “uscire dal tunnel” ed incertezze. L’affondo finale del gruppo è all’amministrazione e al sindaco che la scorsa estate ha fermato i tir sul cavalcavia dopo la nota guerra delle ordinanze anti-tir.
“ questa decisione- scrivono i Franza- è stata anche dovuta alla difficoltà di fronteggiare le iniziative, continue e scomposte, assunte dall’Amministrazione che si sono concentrate, con ben quattro ordinanze in poco più di otto mesi, proprio sulla linea Messina/Salerno. Caronte&Tourist, pur assicurando che l’operazione non produrrà sostanziali ripercussioni sul versante del lavoro marittimo, è consapevole del disagio che questa decisione recherà alla già gracile economia della Città di Messina”.
In sintesi, in vista di una nuova estate rovente sul fronte anti-tir e non essendoci certezze sul futuro (ma per la verità neanche sul presente) del porto di Tremestieri il gruppo Caronte molla gli ormeggi ma lo fa attribuendo tutte le responsabilità alla giunta Accorinti.
“Non è così- ribadisce ancora l’assessore- In ogni caso per quel che riguarda le autostrade del mare e il porto di Tremestieri vorrei aggiungere una cosa. Se lavoriamo tutti nella stessa direzione in 3 anni potremo riuscire ad avere infrastrutture migliori di quelle di Catania. Stiamo lavorando anche sul fronte via don Blasco e arriveremo in tempi rapidi anche alla gara d’appalto, riuscendo quindi a non intasare il centro in coincidenza con gli sbarchi e gli imbarchi al molo Norimberga. Se non si lavora insieme nessuno può avere la bacchetta magica”.
Sul porto di Tremestieri,che a questo punto sembrerebbe non interessare più al gruppo almeno per quel che riguarda le navi ro-ro e le autostrade del mare, la società conclude: “ il Gruppo confida sulla possibilità di valutare nell’imminente futuro nuovi ampliamenti dell’attività imprenditoriale nel Porto e insisterà, pertanto, nel far valere, con ogni urgenza possibile, i propri diritti nei giudizi pendenti davanti al TAR della Sicilia contro le ordinanze comunali citate”.
La guerra dei tir quindi continua. E mentre Cartour lascia il Norimberga la palla passa all’amministrazione.
Rosaria Brancato