Non è una dichiarazione di guerra, ma una mossa di scacchi. La nuova ordinanza anti-tir, fatta su misura per la Cartour, firmata ieri dal sindaco, entrerà in vigore il 28 e sarà valida fino al 30 settembre (vedi articolo allegato).
E’ un provvedimento studiato in ogni singolo passo, fa tesoro degli errori precedenti, è “blindato” sotto il profilo legale, rispetto a quelli di luglio ma soprattutto appare, più che una dichiarazione di guerra, un colpo di cannone per vedere se dall’altra parte si vuol tornare a sedersi intorno ad un tavolo.
L’ordinanza 159 del 25 agosto è firmata dal sindaco (vedi ordinanza allegata), non è più quindi una determina dirigenziale come quella di luglio, pertanto sotto questo profilo non è più attaccabile. Fa riferimento ai “provvedimenti contingibili ed urgenti ex art.54, 4° comma, del Decreto legislativo n°267/2000 e successivi”, ovvero alla normativa legata alla dichiarazione dello stato di emergenza per la mobilità a Messina che ha portato all’attribuzione dei poteri straordinari ai Commissari per la mobilità ed alla realizzazione di infrastrutture come gli attracchi di Tremestieri. Tra gli interventi previsti anche la via Don Blasco, al momento in alto mare.
Quindi, il punto di partenza, stavolta, è la normativa che ha portato ad interventi straordinari con tanto di dichiarazione, da parte del governo di allora, dello stato di emergenza ambientale per Messina, e non più semplicemente il Codice della strada, come nelle determine di luglio. Basandosi quindi su uno stato di emergenza che permane, la giunta, ha a luglio emanato le due note ordinanze e nel provvedimento firmato ieri da Accorinti ( e dal segretario generale Le Donne) vengono ripercorse le tappe che hanno portato fino alla sospensiva del Tar, che ha accolto l’istanza presentata dal gruppo Franza in attesa dell’udienza di fine settembre.
Proprio l’ordinanza del Tar, peraltro, impone all’amministrazione di adottare ogni accorgimento per consentire adeguati servizi di controllo della rete viaria e garantire la primaria difesa dei diritti e dell’incolumità dei cittadini”.
Ed è su questo punto che la giunta basa la necessità di una nuova ordinanza, perché, permanendo lo stato di emergenza che ha portato alla normativa del 2000 e non essendo stata realizzata la via Don Blasco, vista inoltre la carenza di vigili urbani per poter consentire i controlli richiesti, all’amministrazione non resta altro che rifarsi al Decreto legislativo del 2000 per porre rimedio alla criticità che riguarda le vie del centro, proprio in considerazione degli imbarchi e sbarchi al molo Norimberga, che vanno ad aggiungersi ad un traffico già congestionato in quegli orari.
La nuova ordinanza inoltre sottolinea dati non emersi né dalle note della Prefettura sulle quali si è basato il Tar né dai dati diffusi dalla Cartour, relativamente ad esempio, alle modalità di calcolo della media dei tir nonché alle dimensioni reali di ogni singolo mezzo pesante che utilizza la nave.
L’ormai famosa frase: “sono solo 40 tir” (peraltro anche errata perché in realtà sono 80 tra imbarchi e sbarchi), viene rapportata anche con i dati effettivi della Capitaneria di porto registrati in queste settimane. La media infatti viene ottenuta conteggiando anche i mezzi sbarcati sabato e domenica, che sono un numero più basso rispetto a quelli degli altri giorni. Il provvedimento del 25 agosto inoltre tiene in considerazione sia l’intreccio tra i mezzi pesanti e leggeri sbarcati dalla Cartour, con “effetto carovana” con la circolazione urbana, che le vie e gli orari maggiormente interessati, circoscrivendo l’area nella quale è necessario intervenire per garantire quella tutela dei diritti richiesta dal Tar.
Ci sono quindi due interessi da contemperare, secondo il Tar: quello economico della Cartour ed il diritto dei cittadini, che però, rileva il provvedimento è meno palpabile e traducibile in termini economici. Da qui la necessità del sindaco di attivare i propri poteri visto il perdurare dell’emergenza, bilanciando le varie esigenze in condizioni di carenza di vigili e soprattutto con la via Don Blasco impantanata alla Regione. “In considerazione dei principi di libera circolazione delle merci e delle persone non risulterebbe pensabile precludere totalmente gli scali collegati alla rete stradale attraverso le arterie cittadine, né sarebbe ugualmente pensabile che l’amministrazione debba conseguire l’obiettivo della sicurezza stradale con strumenti che rispettino in assoluto tutte le scelte commerciali in ordine alle frequenze di sbarco e imbarco effettuate unilateralmente dai vettori”.
Il bilanciamento richiesto l’amministrazione l’ha trovato nell’apertura di due finestre. Infatti le fasce orarie delle precedenti ordinanze prevedevano un divieto assoluto, 7-21, con la sola finestra notturna. Il nuovo provvedimento lascia aperte due finestre, per consentire gli sbarchi e gli imbarchi. Infatti vi sono due fasce: 7-14 e 15-21 per consentire gli sbarchi dalla Cartour in orario pomeridiano dalle 14 alle 15, e la fascia 7-15 e 17-21 per consentire, dalle 15 alle 17 gli imbarchi. In quelle ore di libero transito peraltro le scuole ed i negozi sono chiusi ed il provvedimento prevede inoltre che le attività della via La Farina interessate al percorso dei mezzi pesanti diretti alle autostrade, aprano il pomeriggio alle 17 invece che alle 16.
Rispetto quindi alle ordinanze di luglio la presenza di due finestre consente anche la possibilità di riapertura del dialogo tra il gruppo Caronte-Tourist e l’amministrazione in vista della reintroduzione degli orari invernali della Cartour che potrebbero essere rimodulati tenendo in considerazione questi divieti. Le due finestre infatti potrebbero non coincidere con gli orari di arrivo e partenza della Cartour, ma l’avvio di un confronto tra le parti potrebbe consentire di raggiungere l’accordo senza ricorrere al solito braccio di ferro.
Anche il fatto che il provvedimento sia limitato ad un solo mese, dal 28 agosto al 30 settembre, lascia intendere che i margini per discutere ci siano. Nel mezzo comunque c’è anche l’udienza del Tar sul ricorso all’ordinanza di luglio, nonché il ricorso al Cga che la giunta sta predisponendo. Ma l’ordinanza sindacale di ieri fa comprendere come l’amministrazione non voglia indietreggiare di un passo e considerato che il 7 settembre la corsa diurna della Cartour sarà cancellata per tornare all’orario invernale, Accorinti vuol guardare proprio alle nuove tabelle. Ma stavolta ha firmato in prima persona un provvedimento che sembra avere molte meno falle dei precedenti e che è stato, in un certo senso “blindato” sotto il profilo legale per evitare ricorsi e dare comunque risposte agli armatori senza continuare il muro contro muro.
Rosaria Brancato