Antonio Presti prende le distanze dalla Tabella H e dice no al relativo contributo di 80 mila euro assegnato dalla Regione siciliana a Fiumara d’Arte per le attività del 2013. Una cascata di euro per un lungo elenco di enti ed associazioni. Questa è la tabella H, a cui l’Ars – complice il governo Crocetta – ha ultimamente dato il via libera in occasione della votazione della Finanziaria. Antonio Presti, senatore della bellezza mancato, che ha già rifiutato, per coerenza, un posto in giunta come assessore regionale alla cultura, rifiuta anche il cadeau che la Regione aveva confezionato per lui.
«Un atto politico per il rispetto della Cultura – dice il fondatore di Fiumara d’Arte – contro una politica incapace di assumersi la responsabilità di un cambiamento vero». Non è un attacco al politico, ma alla politica » sottolinea Presti , convinto di sferzare «non un attacco “ad personam”, ma ad un sistema che non tratta la cultura col rispetto che merita, tagliandole i fondi, anziché tagliare le clientele. Ignorando così una storia del fare come quella di Fiumara d’Arte e di tante altre realtà culturali siciliane d’eccellenza, che da anni lavorano con sacrificio e che ogni anno, però, si ritrovano a dovere ribadire la propria storia ed il proprio diritto ad esistere; inseriti come sono in una Tabella H che già nella sua denominazione denota il proprio malessere: H come Hospital!»
«Il fare cultura -continua Presti – manifesta la sacralità sovrana dell’anima universale, che non può essere promiscuamente dibattuta come esistenza, assieme a una cloaca di clientele e di politiche scellerate che ogni anno trova il suo trionfo tra le 3 e le 5 del mattino, durante il dibattito sulla finanziaria che si svolge all’Ars».V isto che il potere non si assume la responsabilità di concepire una vera politica culturale che consenta una pianificazione almeno triennale delle attività, Fiumara d’Arte si tira fuori. Se la politica non elimina il mortificante strumento della Tabella H, c’è una politica culturale che la Tabella H non la vuole più riconoscere!».
Il fondatore di Fiumara d’Arte parla di « una protesta etica» perché lui vuole «l’eticità della cultura» e per questo rinuncia al finanziamento e chiede «il rispetto della cultura e di un principio di meritocrazia, continuamente mortificato dalle logiche del potere». Da qui l’invito a chi di dovere, a prendere posizione. «Spero – conclude Presti – che in merito alla Tabella H, il commissario dello Stato prenda provvedimenti. Mi auguro che venga riconosciuto alla Fiumara d’Arte il merito di avere contribuito in oltre trent’anni di attività e di semina della Bellezza alla rivalutazione del territorio dei Nebrodi e di Librino a Catania e (con una continua attività nelle scuole di ogni ordine e grado) alla educazione delle nuove generazioni ai valori della cittadinanza attiva, basata sull’etica e sul rispetto».