Gruppi di canto, karaoke, condivisione di cibo e bevande. Tanti sorrisi e spensieratezza, anche sui volti di chi ogni giorno vive per strada, senza lavoro, forse senza casa, senza certezza. Ma un punto di riferimento, per queste persone, ormai da cinque anni, è diventato l'Help Center della stazione di Messina, centro diurno di accoglienza, aggregazione, aiuto ed ascolto. Ieri sera, i frequentanti del centro, insieme con i volontari della croce rossa e di diverse altre associazioni che durante tutto l'anno si prendono cura dei gli ultimi, hanno voluto organizzare un momento di festa, dal titolo "On the road", con canti, balli ed per finire con un ricco buffet di pietanze che gli stessi partecipanti hanno preparato, per condividere insieme anche la cena.
Una sinergia, dunque, tra Caritas Diocesana, Help Center della stazione, lo Studio Medico gestito dal medico Francesco Certo di "Terra di Gesù" Onlus, la cooperativa Santa Maria della Strada di padre Francesco Pati che gestisce la Casa di Vincenzo, insieme a tutti gli altri volontari, permette ogni anno che un numero straordinario di aiuti vengano erogati: 10000 confezioni di medicinali, 4000 visite e più di 200 prese in carico di persone che l'Help Center si preoccupa di aiutare e di reinserire in società. Un compito arduo quello di prendersi cura di quella fetta di popolazione che viene relegata i margini della società, considerata spesso come "scarto", viene qui svolto con passione, gioia ed impegno costante.
"Questo è il luogo dove la condivisione caratterizza lo stile della vita – ha dichiarato l'Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla, intervenuto, insieme al Sindaco Renato Accorinti durante la festa – dai medici che vi assistono a coloro che provvedono per qualcosa di necessario. Spero che la bontà e la solidarietà diventino delle belle malattie che contagino tutta la città. Una città diventa bella se c'è gente come Padre Pati, e come lui tutti gli operatori, che si prendono cura dei fratelli più bisognosi".
"La nostra città sta cambiando giorno per giorno – ha dichiarato invece il Sindaco – c'è tanta gente che fa solidarietà non per fare sceneggiate, perché è per loro un motivo di vita, uno stie di vita, non dobbiamo farlo per un dovere impostoci da qualcuno. Cercare di aiutare chi soffre dovrebbe essere il minimo, dovrebbe essere una cosa naturale, e c'è tanta gente in questa città che si sta spendendo per chi ha meno, per la natura, per i beni pubblici e questa è una cosa straordinaria. La solidarietà in senso lato ci deve stimolare per essere anche felici e vedo che qui tutti lo fate con gioia. Quando vedo come lavorate, lo fate perché lo sentite. Solo su questa strada la città può cambiare".
Il medico Francesco Certo, ha infine concluso con una riflessione: "La città si è sempre stretta intorno alle nostre associazioni, dando sempre grossi aiuti; Messina, per l'ennesima volta ha dimostrato di essere una città generosa. La cosa più bella e più brutta che succede in questo studio è la presenza di molti bambini. Il 13% delle persone che vengono in questo centro sono al di sotto dei 18 anni, sono contento di accoglierli, ma come medico e come uomo sono dispiaciuto. In una città civile i bambini dovrebbero avere i farmaci e gli occhiali gratuitamente nelle strutture pubbliche, non qui".
Marco Celi