Politica

Hyerace candidato segretario,”con Russo sfida sul nuovo Pd”

MESSINA – “Io e Alessandro Russo incarniamo due idee diverse del Partito democratico. Ben venga il pluralismo e il confronto”. Verso il congresso del Pd a Messina e Armando Hyerace si candida a segretario provinciale. Incassato il consenso di Domenico Siracusano, che ha rinunciato a candidarsi “nel segno dell’unità dell’area Schlein”, l’avvocato messinese punta a “unire le varie anime del Partito democratico. La nostra è una comunità e io punto a rappresentarne valori e obiettivi”. Una candidatura contrapposta a quella di Alessandro Russo. In caso di vittoria, sarà l’ex Articolo Uno Siracusano ad avere il ruolo di presidente del partito, una volta eletto dall’Assemblea.

Finalmente, è il momento”: così l’avvocato Armando Hyerace, membro del coordinamento provinciale del PD e candidato alla carica di segretario dello stesso, commenta l’imminente congresso provinciale del Partito democratico, fortemente atteso.
Sottolinea l’esponente del Pd, da sempre vicino al presidente dimissionario dell’Assemblea Antonio Saitta: “Il Pd è una caleidoscopica realtà edificata su valori e ideali forti, non certo un contenitore come un altro in cui ubicarsi a ridosso di un incontro elettorale: è uno spazio di comunità fatto di condivisione e di coesistenza di diverse anime. Per ribadire questa essenza abbiamo deciso di esserci, mettendoci a disposizione di un progetto di costruzione che guarda alla segreteria nel nostro territorio, il cui compito deve essere il farsi rappresentanti e interpreti di una realtà sociale e politica eterogenea e meravigliosamente complessa”.
E ancora: “Noi ci siamo. Attivisti in prima linea sempre, forti di cammini che parlano per noi.
Uomini e donne con storie, condotte e scelte di cui non abbiamo mai dovuto chiedere scusa o mostrare pentimento. Percorsi e azioni di cui abbiamo sempre potuto rispondere nel dettaglio e a viso aperto.
E con queste premesse sono stato orgoglioso di accogliere la proposta di affrontare la candidatura alla segreteria provinciale del Partito democratico, a margine di un intenso dialogo tra le anime democratiche della città metropolitana di Messina, in vista del congresso”.

“Io e Alessandro Russo abbiamo due idee differenti di Partito democratico, il pluralismo è importante”


Mette in risalto Hyerace: “Abbiamo avviato da tempo la prima fondamentale tappa che precede
l’ufficializzazione di una proposta: l’ascolto. Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati, infatti, da incontri e dibattiti sul territorio, nei nostri circoli, complice la tornata europea che ci ha permesso di
essere uniti e compatti già allora, mostrando con chiarezza come e dove alberghi la grandezza della nostra comunità: la sintesi tra anime diverse ma unite sui valori e gli obiettivi, consapevoli di quanto, per tornare attore protagonista, una segreteria democratica debba essere, prima tutto, interprete di
quella base che ha ancora la voglia di spendere il proprio tempo per partecipare a una politica attiva fatta di pensieri e di azioni; di riunioni serali nei circoli di provincia; di confronti nelle stanze in cui nonni e nipoti con la medesima tessera nel portafogli e uguali ideali, si incontrano e dialogano sul presente e il
futuro di un percorso politico che appartiene ad entrambi”.

Ben venga il pluralismo, rimarca il candidato: “E dico questo oggi per un motivo preciso: proprio la pluralità è alla base dello spirito democratico che è fondamento della nostra Repubblica ed è dentro lo
stesso nome del nostro partito. Dunque, l’odierna ufficializzazione di un’altra candidatura rispetto alla mia, consente che vi sia l’alternativa esterna, il dibattito e la possibilità di rappresentare due diverse idee e opzioni di ciò che per le due parti oggi competitor deve e dovrà rappresentare il Pd”.

“Al consigliere Alessandro Russo – e con lui, anche a chi ne sostiene la candidatura- sento di stringere idealmente la mano e rivolgere un sìncero in bocca al lupo per questa importante esperienza dal grande valore, che vede contrapposti noi due e dunque le nostre differenti visioni di cosa il Pd sia, possa
e debba essere, fare, diventare”, conclude Hyerace.