MESSINA – Intercettazione e capacità di spesa fondi europei ed extra comunali, con al centro i 16 milioni del Pon Metro restituiti all’Agenzia di Coesione. Questo il tema della terza commissione consiliare, presieduta da Emilia Rotondo (Lega) e che oggi ha ospitato il sindaco Federico Basile e il direttore generale del Comune di Messina Salvo Puccio.
Basile è stato il primo a parlare: “Devo dire che con la programmazione 14-20 questa amministrazione e la precedente sono riuscite a portare avanti molte cose. La natura dei fondi Pon prevede una dotazione finanziaria che viene assegnata dal ministero tramite soggetti intermedi. Queste forme di finanziamento vengono spese con un’anticipazione economica che fa il Comune rispetto ai fondi. Vuol dire che il Comune anticipa risorse che vengono rendicontate e restituite. Tutte le opere a finanziamento dovevano rientrare nel bilancio 2023. Nel settembre-ottobre dello scorso anno molti Comuni hanno chiesto all’agenzia di coesione di anticipare alcune somme. Si parla di 156 milioni di euro. La restituzione dei 16 milioni ha vari motivi alla base. Sono soldi non spesi non perché è mancata la capacità di spesa. Significa che se dovevo spendere 1000 per un’opera, semplificando, ma nella gara d’appalto mi dicono che si può fare a 800, io spendo 800. È importante capirlo perché è un principio generale: se partecipano 3 ditte prende l’opera chi ha i requisiti e garantisce il minor costo. Quei 200 sono economia di spesa, non fondi da restituire per opere non fatte. Quei 16 milioni erano fondi anticipati, l’amministrazione lo ha chiarito: non si tratta di incapacità di raggiungimento degli obiettivi. È una mera operazione aritmetica sui ribassi d’asta”.
Poi il direttore generale Salvo Puccio, che ha spiegato: “La determina già elencava tutta la trafila dell’anticipazione di cassa di 56 milioni. Il 31 ottobre 2023 molte Città metropolitane hanno chiesto l’anticipazione della cassa. Noi abbiamo chiesto di averli tutti e questi soldi sono arrivati a inizio dicembre e abbiamo provveduto alle liquidazioni di tutto il 2023. Quella cassa che non è servita va restituita. Con quei 16 milioni restituiti abbiamo fatto una operazione di trascinamento di 9 milioni (ovvero quella somma verrà “riprotetta” su altre forme di finanziamento per spese già effettuate, n.d.r.) che abbiamo anticipato. Questi soldi li recupereremo, sono tutte operazioni tecniche. In questi soldi rientrano villette, strade, progetti, tpl, le pensiline, e tanto altro”.
In sostanza, dei 156 milioni del Pon 2014-20, precisa Basile, il Comune ha programmato tutto quello che doveva programmare, le opere sono state realizzate e la somma restituita riguarda ribassi d’asta su anticipazioni di liquidità che dovevano essere restituite.