TAORMINA – Il Centro cardiologico pediatrico Bambino Gesù di Taormina, diretto dal dottore Sasha Agati, in collaborazione con l’associazione “Matumaini speranza onlus” ha avviato un progetto per consentire ai bambini con gravi cardiopatie di Paesi in via di sviluppo di Africa, Asia e America Latina, di accedere alle cure in Italia. “I bambini di Matilda”, questo il nome dell’iniziativa, è stato lanciato ufficialmente lunedì in occasione della “Giornata mondiale per i diritti dell’Infanzia”. Il progetto consentirà ai piccoli pazienti di essere trasferiti, curati sottoposti a intervento chirurgico presso il Centro che sorge presso l’ospedale S. Vincenzo di Taormina, garantendo, attraverso partnership e raccolte fondi dedicate, la copertura totale delle spese sanitarie, di viaggio, vitto, alloggio pre e post ricovero, per il paziente e per il genitore o tutore che lo accompagna.
L’accesso alle cure mediche e la situazione sanitaria nei paesi in via di sviluppo è difficile se non inesistente. Il primario Agati negli ultimi sedici anni ha svolto diverse missioni umanitarie in India, El Salvador, Mauritius, Panama, Tanzania, Namibia, Botswana, Mozambico, Madagascar, Libia. Missioni in cui, insieme al suo “team umanitario”, composto da medici e personale sanitario del Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina e dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, ha eseguito circa 1.800 interventi cardiochirurgici pediatrici e curato più di 4.500 bambini con cardiopatie. Un impegno che gli è valso il Premio alla carriera per le attività umanitarie conferitogli da Mending Kids International, nel 2022 a Los Angeles.
Le missioni della squadra partita dalla Sicilia sono andate oltre gli interventi realizzati. Hanno avuto, infatti, un importante impatto anche sulla formazione del personale locale che ha acquisito sempre maggiori competenze. Nel corso delle visite in missione sono emersi parecchi casi di bambini con cardiopatie particolarmente complicate non trattabili nei Paesi di origine, specialmente se necessitano di interventi chirurgici molto complessi. Adesso si accende una speranza. Grazie al progetto avviato si punta a permettere ai bambini con gravi cardiopatie di Paesi in via di sviluppo di Africa, Asia e America Latina, di accedere alle cure in Italia. Nello specifico a Taormina.