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I complessi meccanismi delle onde di calore che investono l’Italia

Con il termine onda di calore si intende un intenso flusso di aria calda e relativamente umida. L’apporto di umidità dipende principalmente dall’origine delle masse d’aria che può essere oceanica, come è il caso delle onde calde sub-tropicale che dal Golfo del Messico risalgono fino agli USA nord-orientali e l’area dei Grandi Laghi, o continentale.

Quest’ultimo è il caso delle avvezioni calde che dall’area sahariana si portano verso il Mediterraneo e il nostro paese, con il loro carico di polvere e sabbia in sospensione. Il flusso di aria calda sovente dalle latitudini sub-tropicali si innalza verso la fascia temperata percorrendo i margini occidentali di robusti promontori anticicloni sub-tropicali di blocco.

Le onde di calore secondo i canoni meteorologici

Nella meteorologia sinottica le ondate di calore consistono in intense avvezioni calde (o richiami caldi sub-tropicali dalle basse latitudini) e si innescano lungo i confini fra un’area anticiclonica particolarmente strutturata nella media troposfera e il ramo ascendente (bordo orientale) di una estesa saccatura che dalle alte latitudini si estende verso latitudini più meridionali.

Sul bacino del Mediterraneo la configurazione tipica che identifica l’avvento delle classiche ondate di calore consiste nell’erezione verso nord o nord-est di un promontorio anticiclonico (una costola del torrido anticiclone sub-tropicale africano) che dall’entroterra desertico del Marocco, dell’Algeria e della Libia si innalzano verso il “Mare Nostrum”, venendo alimentati al proprio interno da un esteso flusso di aria calda e molto secca che viene aspirata direttamente dal Sahara centro-occidentale, più precisamente dall’area del Maghreb, particolarmente “rovente” in questo periodo dell’anno.

In genere in queste situazioni l’aumento della “compressione adiabatica” generato dall’afflusso caldo negli strati intermedi, le notevoli “subsidenze atmosferiche” (lente correnti discendenti tipiche nelle aree anticicloniche), l’intensa insolazione e la scarsa umidità, inibita proprio dalla “compressione” verso il basso delle masse d’aria, già in origine piuttosto calde (aria sub-tropicale), comportano un sensibile aumento delle temperature che si riscontra soprattutto nei medi e bassi strati della troposfera.

Quali sono le situazioni ideali per vedere le ondate di calore in Italia?

Di solito in Italia le tipiche ondate di calore provenienti dal Sahara si verificano durante un richiamo di aria calda che dal Sahara invade l’Europa e il Mediterraneo. Questo risucchio di masse d’aria calde dalle latitudini subtropicali viene causato dall’isolamento di una goccia fredda tra l’Atlantico portoghese o sulla Penisola Iberica.

Nel settore orientale di questa circolazione ciclonica in quota si viene a costruire il richiamo caldo e secco di masse d’aria d’estrazione sub-tropicale che molto spesso si muove lungo il margine occidentale di un promontorio anticiclonico sub-tropicale che si colloca poco più ad est. Nella maggior parte dei casi il promontorio sub-tropicale si può trasformare in un vero e proprio anticiclone di blocco che può progredire fino a latitudini piuttosto elevate, oltre il 50-55° parallelo nord. Quando questo flusso d’aria calda è caratterizzato da temperature di +22°C +23°C a 1500 metri, in libera atmosfera, allora ci troviamo in un’onda di calore.

Durante l’arrivo di un’onda di calore si fa riferimento al modello dell’estreme forecast index. Si tratta di un modello probabilistico del Centro Europeo che sa fornire utili indicazioni su intensità, posizione e durata dell’anomalia termica. Finora questo tipo di modello si è dimostrato di primaria importanza per la previsione a media scadenza delle ondate di calore.

La tipica fenomenologia delle onde di calore

Per quel che concerne la fenomenologia le ondate di calore sono caratterizzate da un notevole incremento dei valori termici a tutte le quote, attribuito sia ai fenomeni di “subsidenza” che alla “compressione adiabatica” e al naturale scorrimento del flusso caldo sub-tropicale nei medi e bassi strati. Il rialzo delle temperature nei bassi strati è determinato dall’avvezione calda, alla “compressione adiabatica” e all’elevata insolazione.

Inoltre i venti, durante l’intensificazione dell’avvezione calda, si dispongono dai quadranti meridionali, spirando da deboli a moderati, alimentando, assieme allo scarso apporto di umidità, le condizioni favorevoli agli incendi. Quella che sta interessando l’Italia in questi giorni è un’onda di calore di media intensità, che fra domani e venerdì andrà ulteriormente ad intensificarsi, favorendo un ulteriore incremento dei valori termici che in alcune località si porteranno ben oltre la soglia dei +35°C +37°C, con possibili picchi di oltre i +37°C, forse anche +38°C, nelle località più interne.