In macchina per fare la spesa. Per portare i figli a scuola. Per andare al supermercato e magari fermarsi un “attimino” in doppia fila davanti al bar per sorseggiare un buon caffè. O per fare shopping. Anche a Messina si utilizza di meno l’auto, con una significativa riduzione, ma la città rimane ancora una delle più dipendenti dalle quattro ruote per gli spostamenti brevi. Solo Reggio Calabria, tra le 14 città metropolitane, ci supera a livello nazionale. Anche se si è rafforzato il trasporto pubblico locale, noi messinesi ci muoviamo ancora tanto al volante, districandoci tra la giungla delle file automobilistiche e dei vari impegni familiari. Non caso, spesso, noi stessi commentiamo: “Ma non lavora nessuno qua dato che siamo tutti in fila?”.
La conferma arriva dalla ricerca di Go-mobility, società d’ingegneria che lavora nell’ambito della pianificazione della mobilità e dei trasporti: a Messina, ma anche a Reggio Calabria e Palermo, ogni automobile viene utilizzata in media quasi tutti i giorni. Un dato di poco diminuito rispetto al 2019 (tra -5% e -3%). La società ha appena pubblicato il Report DataMobility2023, che “approfondisce, dal 2019 al 2022, la situazione della mobilità veicolare delle 14 città metropolitane d’Italia, utilizzando i dati provenienti dalle scatole nere installate nelle automobili”.
Dalla ricerca emerge un quadro in chiaroscuro per Messina. Ci sono dei progressi ma anche delle resistenze. L’elemento meno positivo, sul piano della mobilità, è questo: per la dipendenza dall’auto la città dello Stretto è al penultimo posto, con un coefficiente dello 0,68. In parole povere l’auto viene utilizzata in media due giorni feriali su tre e la città è una delle tre con la minore diminuizione, nella dipendenza dalle quattro ruote, rispetto al 2019: -3,6%.
Diversi i risultati su altri fronti. La quota di viaggi brevi diminuisce del 6,6% a Messina, con un 60 per cento di viaggi inferiori ai 5 km. E siamo la città che ha subito la maggiore riduzione rispetto al 2019 (-6,6%). Per la mobilità veicolare, rispetto alle altre città metropolitane, Messina si trova all’undicesimo posto, 1,70 spostamenti per abitante. Ma è anche quella che registra la maggiore diminuizione nazionale, rispetto al 2019, di spostamenti in auto: -7,1%.
Per le percorrenze, Messina è la terza città con il numero minore di km complessivi percorsi giornalmente in rapporto all’area (10.500). Ma risulta una delle cinque città che vedono un aumento rispetto al 2019 (+6%). Il tutto in una fase in cui si sta elaborando il Piano strategico urbano, metropolitano e dell’area dello Stretto di Messina. E, soprattutto, in un momento in cui il tema dei cordoli e dell’isola pedonale hanno provocato una frattura tra una parte di cittadini e amministrazione comunale.
Scrive Go-mobility: “Gli italiani si spostano di meno in auto. Complici lo smart working e il caro benzina, gli spostamenti in auto tra il 2019 e il 2022 si sono ridotti del 12%. L’analisi prende in considerazione i dati anonimizzati di un campione di 484.000 automobili e 80 milioni di viaggi per il 2019 e 512.000 automobili e 79 milioni di viaggi per il 2022. 14 le Città metropolitane scandagliate dai “Floating Car Data (Fcd), i dati fluttuanti delle scatole nere delle automobili, dispositivi dotati di Gps in grado di fornire informazioni sugli spostamenti dei veicoli e altre utili alla ricostruzione di sinistri e incentivare così comportamenti virtuosi alla guida”.
E ancora: “Torino, Milano, Bologna e Firenze sono le città che vedono la maggiore riduzione sia degli spostamenti (tra -22 e -18%), sia delle percorrenze in auto in rapporto all’area comunale (-19,6% e -11,3%). Roma risulta la città con gli spostamenti medi più lunghi, a causa della sua dimensione e della mancanza di sistemi alternativi all’auto su distanze medie. A Cagliari, invece, quasi 7 spostamenti su 10 sono inferiori ai 5km, distanza potenzialmente percorribile in bicicletta o in monopattino”.
“Napoli, Torino, Palermo sono le città con le percorrenze più alte in rapporto all’area comunale: a causa della loro urbanizzazione diffusa, soffrono maggiormente degli impatti negativi causati dalla circolazione delle automobili. La quota di viaggi brevi diminuisce in tutte le città: dal -6,6% di Messina al -1,7% di Torino, mentre aumenta quella dei viaggi lunghi. La velocità media degli spostamenti urbani è aumentata in tutte le città, segno che la congestione è diminuita. Uno spostamento a Napoli avviene in media a 18km/h (+8%), mentre a Roma è di 25km/h (+4,5%)”.
Scrive la società: “Ma quali sono i centri con la maggiore dipendenza dall’auto? Nel post-Covid si accentuano le differenze Nord-Sud: a Palermo, Messina e Reggio Calabria ogni auto viene utilizzata in media quasi tutti i giorni, dato di poco diminuito rispetto al 2019 (tra -5% e -3%). Al contrario, l’auto rimane più ferma a Milano, Bologna e Firenze, che mostravano una minore dipendenza dall’auto già nel 2019 e vedono ora le diminuzioni più elevate (tra -15% e -8%)”.
Dalla ricerca emerge inoltre quella che è la “nuova normalità”, secondo il parere degli esperti: “Smart working e telelavoro, ereditati dalla post-pandemia, hanno modificato i comportamenti di mobilità per i singoli giorni della settimana. I tempi della città non cambiano: le “ore di punta” rimangono le stesse, ma con meno spostamenti. Il lunedì è il giorno in cui si registra il maggiore calo di spostamenti rispetto agli altri giorni della settimana (-18%), rendendolo molto simile al calo che caratterizzava il venerdì nella mobiltà pre-pandemica”.