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“I fondi dell’I-hub? Messina non li perderà”

MESSINA – Fondi I-hub a rischio per Messina. Così abbiamo titolato nei giorni scorsi, sollevando alcuni dubbi sul futuro del polo tecnologico che vorrebbe realizzare l’amministrazione comunale nella zona degli ex Silos Granai e della Casa del portuale. Non è pessimista, invece, il direttore generale del Comune Salvo Puccio: “Io rispondo con un dato di fatto: quanto doveva costare originariamente la demolizione dell’I-hub? 16 milioni di euro. Quanto è costata la demolizione del mercato ittico? Un milione e 600. Quanto doveva costare la parte rimanente? 10 milioni e 600. Quella di dieci è costata 1 milione e 600 e quella che è rimasta costa 4 milioni e 700. Insomma, sono stati risparmiati un sacco di soldi. Quei fondi complementari li stiamo utilizzando per completare gli interventi che avevamo iniziato con il Pon, Programma operativo nazionale. Non è dunque a rischio l’I-hub. Tra l’altro, andrà a gara prestissimo la demolizione dell’ex Casa del portuale e degli ex Granai. E i 4 milioni e 700 ci sono. Nella riprogrammazione sono previsti. Il costo riguarda anche lo spostamento della cabina Enel di Atm”.

Continua Puccio: “I fondi che erano in origine per l’I-hub li abbiamo sbloccati. Nel marzo 2023 abbiamo fatto il progetto esecutivo e lì abbiamo visto realmente quanto costava l’opera. I soldi per la costruzione sono nel Pon Plus 2021-27. Nessuno li ha toccati. Sono lì. Non c’è nessun rischio. Come nel caso di tutti i fondi extra bilancio, quando si ha la disponibilità economica per fare le opere in progetto, i soldi sono là. Noi del Pon rendiconteremo 131 milioni. Ma, attenzione, ne rendicoteremo altri 22 milioni di fondi che già avevamo speso sul Poc, Programma operativo complementare, e li porteremo sul Pon. Poi quelle opere che abbiamo realizzato sul Poc dove le rendicontiamo? Nel programma successivo. L’efficienza della macchina da spesa non può mai essere così esaustiva da spendere il cento per cento. Ci sarà sempre un ribasso ma la domanda è decisiva è questa: avete appaltato tutte le opere del programma Pon 2014-20? E la risposta è affermativa. Le state realizzando? Sì”.

“Parte delle economie dell’I-hub sono servite per le strade”

E ancora: “Tutti gli assi sono stati realizzati. Il digitale è stato appaltato tutto ed è in fase di completamento; il sociale e l’ambiente sono stati completati; React ForestaMe è stato appaltato tutto. Anzi, parte delle economie dell’I-hub, non il ribasso di gara, ma quello che era previsto 16 ed è costato 1 milione e 600, è servito per rifare le strade. Mi riferisco agli asfalti, da via Libertà a via Cesare Battisti. La linea era coerente ed erano progetti che si potevano fare subito. Avessimo avuto più tempo avremmo fatto anche altre strade. Un ente è virtuoso quando ha progetti pronti. Noi andremo in gara subito per la scuola di Mili perché abbiamo il progetto pronto. E lo abbiamo messo nel programma 2021-27. Non c’è il rischio per l‘I-hub perché i calcoli delle riprogrammazioni tengono conto delle necessità di questo polo tecnologico. Non è stato diminuito l’importo originario perché ci servivano soldi per altre cose ma perché il progetto ha richiesto un importo inferiore. Quindi quei soldi li utilizziamo per altro. Alcune spese, in un progetto, non ti serviranno mai perché o sono ribassi d’asta o imprevisti che non ci sono stati. O somme per la progettazione che, per andare di corsa, fai all’interno (di Palazzo Zanca, n.d.r.) e i costi sono nettamente inferiori rispetto all’esterno”.

“La perdita è quando non appalti l’opera e ti revocano i finanziamenti”

Prosegue il direttore generale pure della Città metropolitana: “Quando recuperi tante somme, se non hai il tempo d’impegnarle di nuovo, purtroppo non le puoi poi rendicontare sul Pon. Per non perdere quei fondi, ti tiri dentro spese che hai già fatto su altri programmi e cerchi di rendicontare il più possibile. Così stai guadagnando tempo. Noi sul Pon abbiamo portato anche soldi dei Fondi sviluppo e coesione. Dalla Città metropolitana abbiamo recuiperato sette milioni, che utilizzeremo per altro. Una programmazione di fondi extrabilancio non è mai una foto esatta. Messina non ha perso 19 milioni. La perdita è quando non appalti l’opera e ti revocano i finanziamenti”.

Un bando per progettare la struttura dell’I-hub

L’idea del sindaco Basile e del dirigente Puccio è quella, una volta concluse le demolizioni nella zona, di avviare un bando per progettare la struttura dell’I-hub. Un polo che, pure sul piano estetico, dovrebbe diventare una sorta di porta, di “benvenuto” di Messina, con un’architettura che lo valorizzi. Non molto lontano dalla zona universitaria dell’ex Banca d’Italia.