In un momento estremamente difficile in cui si riflette sul destino del teatro e, più in generale, dello spettacolo dal vivo, Nutrimenti Terrestri inaugura un nuovo spazio per investire energie e creatività in generi altri che possano soddisfare la propria voglia di fare e mantenersi realtà attiva e presente nel panorama artistico nazionale.
Nascono così i Nutrimenti Digitali, realizzati e prodotti dalla storica Compagnia Teatrale che dello spettacolo dal vivo ha fatto la sua primaria attività riconosciuta dal Ministero sin dal 1998. In attesa di tornare a calcare le tavole del palcoscenico ma con la voglia di rendere permanente questo tipo di attività nella produzione della Compagnia, i Nutrimenti Digitali divengono luogo della scena per cercare nuove possibilità d’incontro tra teatro e spettatori che vadano al di là del periodo di crisi che tutti stiamo vivendo. Si partirà il 16 maggio con I FOTODRAMMI, un primo progetto ideato e firmato dal drammaturgo e regista Simone Corso.
“Il Teatro – afferma Corso – col passare degli anni, si è mischiato a tutti gli altri medium che hanno visto la luce con l’incedere del progresso tecnologico, talvolta con risultati di pregio che hanno dato vita a un genere nuovo, come il radiodramma. Per tutte queste ragioni riteniamo che lasciare fuori da questo rito laico lo spazio virtuale equivale a recidere, in qualche modo, alcuni fili che tengono l’opera teatrale legata alla realtà, all’oggi.”.
Sabato 16 maggio, sui canali social Facebook, Instagram e su YouTube, verrà pubblicato il primo dei tre fotodrammi scritti da Simone Corso, dal titolo “Il grosso cuore della tigre” . Interprete Maurizio Puglisi, con le foto di Francesco Algeri e le musiche originali ed il suono di Patrick Fisichella.
“In linea con lo spirito cross-mediale che connatura lo spazio virtuale – spiega Corso – I Fotodrammi è una serie antologica costituita, per la prima stagione, di tre episodi ispirati e cuciti addosso alle immagini catturate dall’occhio di tre fotografi, letti dalle voci di altrettanti attori e illuminati da musiche originali. Tre storie in un formato sperimentale che vengono dal mondo che abitavamo prima dell’espandersi dell’epidemia: guardarlo, ascoltarlo, interrogarlo con gli occhi – e le possibilità – di oggi può aiutarci a illuminare questi giorni di nuove prospettive per il domani, affinché possa essere un po’ meno uguale a ieri”.