Politica

I pozzi di Briga e la politica degli annunci in piena crisi idrica

di Marco Olivieri

MESSINA – Che fine ha fatto l’annunciata apertura dei pozzi di Briga? E quali sono gli ostacoli tecnici per l’avvio, anche se con circa 8 litri al secondo siamo lontani da una situazione ottimale? “I pozzi di Briga saranno attivi a fine giugno”, annunciava un po’ ottimisticamente il sindaco Federico Basile. Non parliamo poi dei tempi della cabina regionale. Chi ricorda l’aupiscata “più acqua per Messina e altri Comuni dal pozzo Bufardo-Torrerossa”?

Era il 23 luglio quando, dopo il vertice in prefettura, si annunciava una possibilità per fronteggiare l’emergenza idrica. E siamo ancora in attesa del tavolo tecnico regionale per eventualmente passare all’azione. Ha sottolineato di recente il sindaco: “Stiamo attendendo che s’esprima la cabina di regia. Abbiamo pure presentato l’istanza per la seconda procedura dei finanziamenti, per due milioni e quattro, sempre nel campo degli interventi sulla rete idrica, e non abbiamo avuto risposte. E si tratta di questioni davvero urgenti”.

La politica degli annunci e le frustrazioni dei cittadini sull’acqua che non c’è

Insomma, sono tante le incognite in questo fine agosto e alcune lentezze non aiutano ad allontanare le nubi. L’emergenza idrica non lascia spazio all’ottimismo e un imperativo della politica deve essere la programmazione. E la prevenzione, scusate l’ovvietà, rispetto a pericoli e insidie come quelli provocate dalla siccità. Da questo punto di vista la politica degli annunci non aiuta ad attenuare la legittima frustrazione dei cittadini quando vivono un disagio.

La politica è spesso vittima di una burocrazia lenta e snervante. E in più esistono aspetti tecnici e normativi imprescindibili. Meglio dunque non creare false aspettative con la politica degli annunci, anche se, di certo, una risposta va data. Affinare la capacità d’intervenire nell’immediato, senza perdere di vista una programmazione ad ampio respiro, è una priorità in tempi di quotidiane emergenze.

Il futuro intervento a Santa Margherita

In questo contesto, viviamo l’incertezza anche sull’intervento necessario per riparare la condotta Fiumefreddo a Santa Margherita. E, un salto di qualità, nel rapporto tra cittadini e istituzioni, avverrà quando chi governa punterà più sulla condivisione delle difficoltà e sull’empatia con chi vive il disagio. E meno sull’ansia di rassicurare anche quando la risposta, nel qui e ora, non c’è. Meno annunci e più fatti non è solo uno slogan.