MESSINA – Si aprono le porte del carcere di Gazzi per Davide Bonanno, Antonino Mazza e Rosa Gugliotti, coinvolti nell’operazione Aquarius, l’inchiesta della Polizia sul giro di droga tra Gazzi e Provinciale gestito dalle famiglie Mazza e Umbertalli.
I tre vanno agli arresti domiciliari, su richiesta dei difensori Salvatore Silvestro e Cinzia Panebianco, che hanno chiesto ed ottenuto la scarcerazione dal Giudice per le indagini preliminari Monica Marino.
Misura cautelare più leggera, quindi, per loro, che restano comunque indagati. Per loro e per tutti gli altri presunti complici si avvicina il vaglio preliminare. L’udienza è stata infatti fissata al prossimo 7 ottobre.
La Questura di Messina ha fatto scattare il blitz a marzo scorso, svelando che il quartiere fortino di Mangialupi, a ridosso del carcere della zona sud messinese, resta la piazza principale per lo spaccio di droga a Messina. La “fotografia” scattata dall’inchiesta mette poi in luce che, con i capi storici in carcere, i rifornimenti di cocaina e hashish erano passati in mano a nomi relativamente nuovi, come appunto gli “eredi” Mazza e gli Umbertalli, imparentati tra di loro ma non sempre d’accordo, su come muoversi per gli approvvigionamenti degli stupefacenti e lo spaccio.