MESSINA – Il 2025 sarà l’anno della riqualificazione della linea tranviaria e Messina attende con ansia il compimento di un progetto che porterebbe il servizio tram Atm a un nuovo livello, più funzionale e sicuramente migliore. Ma mentre si aspetta l’avvio dei lavori e l’apertura dei cantieri lungo gran parte del tracciato, da capolinea a capolinea, i sindacati Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa hanno lanciato l’allarme sulle attuali condizioni delle vetture del tram.
Le sigle sindacali hanno spiegato che “nonostante gli oltre sei milioni di denaro pubblico investiti nel revamping delle vetture” queste sono tornate “in città con una nuova livrea ma con le disfunzioni di sempre”. E alla nota i sindacati hanno allegato un video “fornitoci dai lavoratori, che chiedono l’anonimato”, in cui vengono mostrati i problemi già in precedenza denunciati dalle organizzazioni sindacali: “Difetto di trazione e problematiche nei carrelli frenanti”.
Poi l’affondo: “I conducenti, costretti al silenzio, affrontano giornalmente la convivenza con pericolose disfunzioni mai risolte. E, quando si sono verificati gli inevitabili sinistri, Atm spa ha sempre risolto addossando ogni colpa alla presunta imperizia dei lavoratori. Alla luce dei fatti rinnoviamo pubblicamente l’invito allo Spresal di Messina, che volge le funzioni legislativamente assegnatele di tutela e promozione della salute degli individui e della collettività, di appurare con scrupolo le condizioni di efficienza e sicurezza del servizio tranviario. Alla luce dei fatti sarebbe altresì opportuno l’intervento della Corte dei Conti, per capire se il denaro pubblico investito per il revamping del tram è stato speso con oculatezza e ha prodotto beneficio per la cittadinanza”.