Dopo le riflessioni del segretario della Cisl e di Reset in merito al fronte mare della città, ecco quella di Capitale Messina, che parte dalla memoria storica per ricordare l'importanza del fronte mare e della zona falcata.
L'idea di CapitaleMessina, che si articola in tre azioni:
– La prima azione: eliminare definitivamente le barriere che separano la città dalle banchine portuali, dalla Dogana fino alla Capitaneria di Porto.
La prima barriera è rappresentata dalla linea tranviaria: considerato che lo spostamento su via Garibaldi appare molto complesso anche per le interferenze che determinerebbe, riteniamo che si possano utilizzare le somme destinate alle tranvie dal Ministero delle Infrastrutture, per sollevare il piano dei binari fino al livello stradale, spostando verso mare il binario oggi posto a monte, ampliando così il marciapiede lungo la Palazzata. Inoltre occorre diminuire fino ad un massimo di 30 km/h, dalla Dogana fino all’imbocco della Rada San Francesco, la velocità di esercizio del tram, così da potere eliminare cordoli e ringhiere, annullando la sede protetta, vera e propria cesura cittadina. Il tram così perderebbe la caratterizzazione di metropolitana di superficie, circolando in questa porzione di città in sede promiscua, in sicurezza, così come avveniva fino agli anni cinquanta. La seconda barriera è rappresentata dalla cancellata che isola il porto: in assenza delle attività commerciali trasferite nel nuovo porto di Tremestieri sarà più facile riproporre ciò che 600 anni fa realizzò Juan de Vega: riaprire “al passeggio dei messinesi” le banchine del porto, demolendo la barriera esistente e realizzando le necessarie aree sterili per gli approdi delle navi da crociera, utilizzando sistemi mobili da attivare all’occorrenza.
– La seconda azione: riportare la Grande Fontana del Nettuno “a casa sua”, posizionandola lì dove la ideò il Montorsoli, secondo il giusto orientamento con Nettuno che dal mare guarderà la città. Recuperare il giusto corso della nostra storia attraverso questa azione fortemente simbolica, marcherà la volontà di rinascita dell’intera comunità messinese.
– La terza azione: la pedonalizzazione transitoria della Via Vittorio Emanuele nelle ore serali e durante i giorni festivi. Così da massimizzare gli spazi per l'aggregazione e la fruizione del fronte mare, senza interferire con i flussi degli spostamenti automobilistici.
"Tre azioni che restituiranno il porto alla città, permettendo la riapertura delle botteghe lungo la Palazzata e la nascita di nuove attività legate al turismo: sarà il luogo di “contaminazione culturale” tra messinesi e crocieristi, e questi ultimi potranno raccontare di una città che li accoglie ed incanta con le sue unicità finalmente esaltate".