“Conoscere Messina per amarla”. Secondo incontro sui forti cinquecenteschi

MESSINA – Si è svolto ieri mattina, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, il secondo incontro del progetto “Conoscere Messina per amarla. Nell’arte l’identità da ritrovare”, promosso dal Soroptmist Club di Messina presieduto dalla Prof.ssa Rosa Musolino, condiviso con molti club service e associazioni che operano in città, con il patrocinio del Comune, dedicato soprattutto agli studenti delle scuole superiori.

Tema dell’incontro “I forti cinquecenteschi”. Particolarmente interessanti gli interventi dei relatori. Michaela Stagno D’Alcontres ha acceso i riflettori sull' impegno dell’istituto italiano dei Castelli illustrando alcuni progetti che mirano al recupero e alla fruizione delle fortezze cittadine; il prof. Massimo Lo Curzio e la prof.ssa Michela D'Angelo hanno invece tracciato il percorso che ha portato alla costruzione delle fortificazioni cinquecentesche a Messina, evidenziando il ruolo della città di Messina nel Cinquecento. Messina, hanno spiegato i docenti, ha conosciuto nel ‘500 un periodo di grande prestigio e rilievo, riuscendo anche ad ottenere dalla corona Spagnola la possibilità di esercitare il monopolio dell'esportazione della seta. La città gode di una sua autonomia e gioca un ruolo centrale per il controllo della Sicilia e l'area dello Stretto. Da qui la necessità di proteggere Messina ed ergere le fortificazioni. Una pagina di storia ricostruita attraverso l'ausilio cartografico della città che ha mostrato la fisionomia di Messina e come è cambiata nel corso del tempo. Obiettivo del progetto è quello di porre particolare attenzione ad alcuni beni culturali più rappresentativi della città al fine di diffonderne la conoscenza e accrescere in tal modo il senso di appartenenza alla città delle giovani generazioni. Ecco perché la scelta di coinvolgere gli studenti.

In questo caso l’incontro ha acceso i riflettori sul Forte Gonzaga, Il Castelluccio e Forte San Salvatore.

Il progetto si propone di stimolare l’amore per la città ed esortare l’impegno di coloro che istituzionalmente ne hanno titolarità, attraverso l’esplorazione e il monitoraggio della condizione attuale di tali beni, della qualità urbana circostante e del grado di accessibilità e fruizione.

Gli incontri proseguiranno nei prossimi mesi. Ecco i successivi temi che verranno affrontati: 22 febbraio i forti umbertini, 7 marzo 2019 la Zona falcata e la Cittadella, 5 aprile l’architettura eclettica post-terremoto, 17 maggio il gran camposanto.