Roberto Vecchioni, nella splendida cornice del Teatro Greco di Taormina, nel corso di una serata del Festival del Cinema, mercoledì 19 giugno, riceverà il premio intitolato ad Oscar Wilde per lo splendido articolo pubblicato sul Corriere della Sera intitolato “Lady Chatterley a Taormina”
Roberto Vecchioni è il vincitore della III edizione del Taormina Media Award “W.Goethe”,il premio internazionale di giornalismo istituito dal Comune di Taormina, ideato e curato da Dino Papale, che ne è il Sovrintendente, al fine di incentivare la produzione di articoli che raccontino Taormina nel mondo e che nelle scorse prime edizioni ha visto la partecipazione di tanti accademici Nobel e di noti personaggi come Vittorio Feltri, Alberto Bevilacqua, Kjell Espmark e di articoli pubblicati in quasi tutto il mondo. Quest’anno,a causa delle note difficoltà economiche del Comune,anziché assegnare cinque premi ne è stato assegnato solo uno, appunto a Roberto Vecchioni che nella splendida cornice del Teatro Greco di Taormina, nel corso di una serata del Festival del Cinema, mercoledì 19 giugno, riceverà il premio intitolato ad Oscar Wilde per lo splendido articolo pubblicato sul Corriere della Sera intitolato “Lady Chatterley a Taormina”,insieme a lui sarà data una menzione speciale al giornalista inglese Joseph Farrell per il suo articolo pubblicato sul giornale inglese Edimburg On Sunday . Pur di mantenere in vita il premio “W.Goethe”,geniale intuizione di Papale che tanta promozione ha fatto a costo irrisorio per le casse comunali a fronte di tanti articoli pubblicati da famose penne internazionali,anche la Giuria quest’anno è stata ridotta a soli tre componenti: Vittorio Sgarbi,Enrico Tiozzo e Tony Zermo. Nell’ambito del Premio Goethe e nel corso della stessa serata della cerimonia di premiazione,sarà inaugurato il premio internazionale letterario Anna Achamatova,di genere femminile,ideato e curato anch’esso da Papale, che ha avuto l’alto patrocinio del Governo della Russia e dei più importanti istituti culturali internazionali e che vedrà sul palco, come madrina, la poetessa svedese Katerina Frostenson, accademica Nobel e la presenza di autorità politiche,culturali ed imprenditoriali di Russia che,dal prossimo anno sponsorizzeranno quest’altro grande evento,che mira a promuovere Taormina nel mondo così com’è stato fatto,negli ultimi anni da Papale,esperto a titolo gratuito del Comune di Taormina per la promozione ed i grandi eventi iniziati col successo della mostra “Nudi a Taormina” , proseguiti con l’invenzione di “Via degli Artisti”,col gemellaggio con Sunny Isles Miami, con la posa del busto dello zar Nicola II al Giardino Pubblico manifestazione che ha visto la partecipazione della banda della marina militare russa e di tanti importanti personaggi russi e che è stata ampiamente pubblicizzata su tv e giornali della Russia tanto da influire sensibilmente nella conoscenza di Taormina nella sterminata nazione che oggi è fra le prime a inviare i suoi ricchi turisti a Taormina.
O fai il medico o fai l’idraulico, non puoi curare la gente di giorno e aggiustare tubi di notte. Ma in questo Paese si fa così, si è “tuttologi” e ci si occupa di tutto, con il risultato finale di non sapere far nulla.
Preciso e premetto che il mio intervento non è riconducibile a qualsiasi ritorsione vendicativa, né quello che scrivo è collegato a qualsiasi motivazione politica, è solo per far chiarezza.
Vecchioni, docente di lettere antiche in pensione, già cantautore nel tempo libero (o viceversa), autore di quattro libri scritti tra il 1983 ed il 2004, 25 album venduti in oltre sei milioni di copie, mercoledì 19 giugno 2013 riceverà il premio internazionale di giornalismo di euro 4.000 (quattromila) per il suo articolo pubblicato sul Corriere della Sera intitolato “Lady Chatterley a Taormina”, dove scrive: (…) Cosa abbia spinto Goethe a sobbarcarsi un tal viaggio per vedere com’era fatta Taormina, chi gli abbia consigliato di andar proprio lì non è dato saperlo, ma mi pare probabile che se la sia trovata davanti viaggiando da Catania a Messina. E passi per Goethe, ma gli altri? Lady Trevelyan, Maupassant, Rouel, Edoardo VII, la regina Vittoria (…) chi li ha mai avvisati? C’è stato un passaparola?”
Prima clamorosa disattenzione dell’ex professore: la regina Victoria non ha mai intrapreso alcun viaggio a Taormina.
Ma le cantonate del fortunato 70enne menestrello milanese continuano:
“(…) il denominatore comune era per tutti fuggire, staccare, andare a pensare altrove, dove non ti saltassero in collo critici e puritani e non ti rovinassero la siesta debiti e creditori”.
Già il Roccuzzo nel suo saggio scritto nel 2001 “Taormina, l’isola nel cielo. Come Taormina divenne Taormina” contraddice Vecchioni ancor prima che egli scriva, affermando che i parenti di Lady Florence hanno sempre smentito che ci sia mai stata una sua “fuga”.
La storia, per chi la conosce, oltretutto parla chiaro: Lady Florence Trevelyan Trevelyan il 22 novembre 1877 viene incaricata dalla 60enne regina dell’Inghilterra a recarsi presso amici della famiglia reale e la Lady arriva nel marzo 1881 per la prima volta a Taormina, ospitata dalla famiglia Cacciola, amici del duca di Kent. In quell’occasione la Lady capisce che la città è disagiata ed abitata da gente molto povera, senza alcun avvenire. Poi, esiliata dalla regina per 20 anni, Lady Florence ritorna a Taormina nel 1885 per la seconda volta e a sue spese trasforma una casa in albergo (il Timeo), la roccia di S. Stefano in “Isola Bella”, realizza il Parco “Hallinghton siculo” prendendosi cura di tutti gli animali abbandonati, rimbosca ed adorna ovunque con alberi, fiori e piante rare, addirittura concepisce una strada panoramica a Monte Venere, bonifica e riorganizza terreni a Castelmola, Monte Porretta, Monte Croce ed a Monte Paradiso, istituisce un fondo in danaro per le doti nuziali delle figlie dei pescatori, elargisce soldi e stipendi a tutti e grazie alle sue trasformazioni Taormina diventa famosa e stimata da artisti, pittori, fotografi, scrittori, imprenditori e nobili aristocratici.
Ma tutto questo Vecchioni non poteva saperlo, era troppo impegnato a partecipare in qualità di giudice alla trasmissione “Amici” di Maria De Filippi.
Il 23 maggio 2004, presso la Libreria Feltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli, Vecchioni viene intervistato da Emilio Vittozzi, che gli chiede: “Sei uno scrittore-cantante superiore al “dio denaro”? E lui mostrandosi corretto, onesto ed inappuntabile risponde: “Si, ma non tanto e non sempre…”. Dopo 9 anni da quella sua affermazione mi verrebbe da chiedergli: “se ti reputi ancora uomo di sinistra che ha fatto il ’68 ed il ’77, dato che sei già ricco e famoso, perché non rinunci ai 4.000 euro del premio per il tuo “splendido articolo” che il Comune di Taormina ti elargisce (insieme al tuo viaggio, soggiorno, vitto e alloggio) e li destini in beneficenza?”
Probabilmente avrei la stessa sua vergognosa risposta del novembre 2011, quando questo ricco menestrello affermò di meritare i 220 mila euro per la partecipazione al Forum delle Culture, organizzato dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che aveva scelto Vecchioni quale presidente della manifestazione. Ma per sua fortuna lo stesso Vecchioni rinunciò all’incarico a causa delle tantissime critiche ricevute anche dalla sua parte politica.
Concludo con una sua stessa dissertazione: “Basti pensare all’antico senso della vergogna, ovvero al non esser mai inferiori a se stessi, che è molto di più che avere le palle” (Vecchioni, novembre 2011, Scuola dello Sport, Ragusa).