MESSINA – Per il Rettore dell’Università di Messina stavolta il bilancio di fine anno è positivo con un bel surplus di soddisfazione. Il Magnifico Salvatore Cuzzocrea non nasconde la soddisfazione per la recente nomina a presidente della Crui, l’organismo che raccoglie i rettori italiani, e ammicca a chi ha cercato di ridimensionare la portata dell’obbiettivo raggiunto: “Non c’era mai stato un Rettore da Salerno in giù nominato alla guida della Conferenza, qualcosa vorrà pur dire. Anche se Messina è una città strana, a volte ingrata, la sua Università contribuisce a toglierle quell’aura di provincialismo che la caratterizza forse troppo spesso.
Il Rettore di Messina è alla guida della Crui, l’Ateneo è il più scelto tra gli studenti stranieri, abbiamo espletato più di 800 procedure concorsuali contribuendo a collocare molti giovani. Ma soprattutto – e questo è forse il risultato che Cuzzocrea rivendica con maggiore orgoglio – gli studenti sono tornati a fruire l’Università, le sue strutture e i suoi spazi, anche a ora tarda anche nei locali del Rettorato si trovano studenti sui divanetti o nelle sale che studiano, non succedeva da tempo”.
Resta il nodo residenze universitarie: “Un problema comune a tutte le università dia Trieste a Palermo, non è un caso che il Governo ha stanziato risorse aggiuntive per l’edilizia residenziale universitaria, c’è una grande progettualità in campo a livello nazionale che terrà impegnati i prossimi tre anni. Intanto ci dobbiamo occupare di “governare” come atenei il Pnrr, perché soltanto se l’Università sta al centro di questo processo, queste importanti risorse potranno produrre risultati utili. Utili al Mezzogiorno soprattutto ovviamente, perché se è vero che c’è un gap del 40%, questo gap va colmato”.
Restando in tema di edilizia, Cuzzocrea rivendica l’acquisizione della Banca d’Italia e dell’ex Hotel Riviera, accanto ai tanti lavori già in cantiere o completati, dalla cittadella sportiva alla Biblioteca, come segni dell’impegno e apertura dell’Ateneo nei confronti del territorio e il sostegno alle altre istituzioni.
“Banalmente – ha ricordato – se le aiuole di fronte la Prefettura sono curate è perché se ne prende cura il nostro giardiniere. Ma ricordo soprattutto il nostro impegno nel periodo della pandemia, con il Policlinico”.