Politica

Il caso Lo Presti a Taormina, botta e risposta tra De Luca e Musolino

TAORMINA – Cateno De Luca continua a far discutere. L’Associazione professionale polizia locale d’Italia contesta la soppressione del Corpo a Taormina e ora un nuovo capitolo s’aggiunge alla saga dei conflitti con l’ex comandante Daniele Lo Presti, affidandogli un incarico non più in divisa. Il segretario generale Giuseppe Bartorilla ha disposto il passaggio a specialista in attività amministrativa all’interno dell’Area tecnica. Nel frattempo, Lo Presti ha concluso l’esperienza al comando della polizia locale di Nizza di Sicilia e le nuove decisioni in merito al suo profilo sono destinate a essere ancora contestate. Probabile un suo ricorso.

Pure su Lo Presti scontro De Luca-Musolino

E non poteva mancare la polemica tra il leader di Sud chiama Nord e la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino, ex ScN. Afferma quest’ultima: “Ci sarebbe da ridere se non fosse triste che un sindaco e quindi un rappresentante dello Stato arrivi a sopprimere di fatto il Corpo di polizia municipale, regolamentato dallo Statuto del Comune, senza passare nemmeno per il Consiglio comunale. Il tutto pensando di avere il potere di poter fare quello che vuole, come in tempi che pensavamo di esserci lasciati alle spalle. Sembra di assistere a una farsa ma la legge, per fortuna, è uguale per tutti, compresa Taormina. Ci ha pensato a ricordarlo al sindaco di Taormina l’Associazione professionale polizia locale d’Italia, che con una nota ufficiale ha scritto al primo cittadino, alla prefetta di Messina, all’assessorato regionale alle Autonomie locali e al procuratore della Repubblica, sostenendo che si tratta di un atto gravissimo”.

E così replica De Luca: “Alla luce dell’ennesima replica della senatrice Musolino, che ha persino l’ardire di definire “fantasiosa” la nostra versione dei fatti, negando gli scontri con Lo Presti, ribadisco il mio invito a un confronto pubblico. Se la senatrice non intende accettare l’ennesimo invito al confronto, le suggerisco di smettere di utilizzare i social come se fossero il salotto di casa propria e di concentrarsi, se ne è capace, sui numerosi problemi che affliggono la Sicilia oltre lo Stretto”.