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Risanamento a Messina, il Comune compra 20 alloggi per gli abitanti delle Case D’Arrigo. FOTO

MESSINA – L’idea è della giunta Accorinti ma l’unico esperimento era fallito. La giunta De Luca, però, la condivide: niente più nuovi palazzi ma acquisto di case sul mercato.

Inutile costruire ancora in una città piena di case vuote. I tempi, tra l’altro, si riducono notevolmente, ed anche i costi: 80mila euro il prezzo medio di una casa contro i 120mila per quelle di nuova fattura.

I fondi, almeno per i primi acquisti, ci sono: la Regione ha stanziato 14 milioni, poi ci sono quelli del Pon e del Poc Metro, circa 30 milioni.

OGGI LE PRIME FIRME

Oggi, al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, le prime firme. Le altre nel pomeriggio negli studi notarili. Il primo atto ufficiale, concreto, dopo anni di tante chiacchiere e pochi fatti. “Ma noi ci abbiamo iniziato a lavorare da maggio – dice il presidente di Arisme, Marcello Scurria -, quindi l’iter non è stato lungo, a maggior ragione se si considera che il procedimento è complesso, una casa non si acquista da un giorno all’altro. Non potevamo mica comprare catapecchie, si dovevano stimare i valori corretti. Poi ci sono i tempi necessari per acquisire la documentazione, per vedere le case, per sanare eventuali irregolarità, visto che non si tratta di case nuove”.

I PROSSIMI ACQUISTI

Ed è solo il primo passo. “Ci saranno acquisti ogni due settimane fino al 20 dicembre, per arrivare ad un totale di 300 nuove case da acquistare entro fine anno” – aveva annunciato il sindaco Cateno De Luca.

La stima di Scurria è prudenziale, parla di 200 case entro fine anno, ma sarebbe comunque una prima svolta rispetto al recente passato. Negli ultimi quattro anni, di case ne sono state consegnate 124 (28 in via Taormina, 46 a Camaro Sottomontagna, 50 ad Annunziata Matteotti), tutte costruite ex novo e non acquistate sul mercato.

IL CENSIMENTO

Ma quante ne servirebbero per chiudere la partita risanamento? L’ultima stima è di 2151 case ma ci sarebbero anche aree mai prese in considerazione, almeno altre 500 case necessarie, che saranno censite, per un totale compreso tra le 2500 e le 3000.

“La legge regionale appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale – riprende Scurria – ci consente di aggiornare il censimento del 2002 e di includere anche chi finora è stato considerato abusivo”.

LE DEMOLIZIONI

Ed è una novità importante anche per le demolizioni della baracche, perché ci si ritrovava a dover abbattere casette accanto ad altre che restavano abitate. “Vogliamo evitarlo, anche se ora potremmo farlo a certe condizioni”. E poi c’è il problema amianto. “Abbiamo appena stipulato un’intesa con Arpa e Spresal, per effettuare monitoraggi continui preventivi”.

CASE D’ARRIGO E VIA DON BLASCO

Le 20 case acquistate oggi sono destinate alle 36 famiglie delle Case D’Arrigo. Così anche 16 delle prossime 30 che saranno acquistate il 15 novembre. La priorità va a loro perché devono essere abbattute al più presto per consentire la prosecuzione dei lavori della nuova via don Blasco, il cui tracciato passa proprio da lì. Quando avverrà? “Appena arriveremo al numero necessario, consentiremo la scelta agli aventi diritto. Non sarà immediato perché è un test, le case non sono nuove e uguali, dovranno vederle e valutare”.

L’ASPETTO SOCIALE

E dove sono? “Non sono concentrate in un’unica zona – spiega Scurria -, sono sparse. Non possiamo dire dove per motivi di riservatezza e per evitare occupazioni abusive. Tenteremo di accontentare le richieste degli assegnatari ma non sarà sempre facile. In questo caso, ad esempio, non abbiamo acquistato case nei dintorni. Ma è anche un aspetto sociale positivo, l’integrazione nel contesto cittadino, non si creeranno altri ghetti, pur se in case nuove. Le persone dovranno integrarsi nei condomìni, insieme ad altre che già ci abitano”.

Le prime 36 per le Case D’Arrigo, quindi, poi a chi andranno le altre? “La priorità è Fondo Fucile – conclude Scurria -, poi vogliamo sistemare definitivamente quei luoghi in cui ci sono state assegnazioni parziali, come Camaro Sottomontagna, Annunziata e via delle Mura”.

(Marco Ipsale)