MESSINA – Dal 7 ottobre 2019 al 29 dicembre 2021. La società Patrimonio S.p.a. è stata fondata poco più di un due anni fa ma oggi è arrivato il sì per la sua fine. Il Consiglio comunale, riunitosi oggi per i lavori relativi alla delibera sul piano annuale di ricognizione delle società partecipate, ha espresso parere favorevole sull’emendamento riguardante la liquidazione della Patrimonio S.p.a. dando il via al procedimento. In una nota, i gruppi consiliari Pd, Sicilia Futura, Movimento 5 stelle, Ora Messina, Lega, LiberaMe, Bramanti Sindaco e il consigliere Tamà hanno espresso la propria soddisfazione.
La Patrimonio S.p.a era nata il 7 ottobre 2019 con l’intento di valorizzare l’intero patrimonio immobiliare della città di Messina, partendo da un inventario per poi andare alla gestione, alla valorizzazione e alla dismissione di tutti gli immobili di proprietà. Adesso, dopo 26 mesi, rischia già di scomparire e lo scontro tra consiglio comunale e De Luca potrebbe acuirsi proprio a poco più di un mese delle annunciate dimissioni del sindaco, teoricamente in programma per il 5 febbraio. Nella nota diffusa dai partiti, si legge anche: “I Gruppi consiliari ringraziano lo spirito collaborativo del Vicesindaco Previti, la quale nel corso del dibattito consiliare ha aggiunto alle motivazioni politiche promosse dall’aula, anche quelle tecniche. Il percorso avviato dal Consiglio Comunale è stato avvalorato dalla collaborazione dall’ufficio preposto, che ha apposto i pareri favorevoli all’emendamento contribuendo anche alla relativa redazione”.
“Abbiamo preso atto del fatto che questa società non ha prodotto quanto avrebbe dovuto produrre – spiega Gaetano Gennaro, capogruppo del Pd al consiglio comunale – quindi non c’erano più gli strumenti per andare avanti. L’errore è che questa società non doveva completamente nascere. A suo tempo questa volontà non doveva trovare consenso dentro il consiglio comunale. Probabilmente tra tutte le società partecipate nate durante l’amministrazione De Luca, che avrebbe dovuto ridurle e invece ne ha fatte almeno 4 in più, questa è quella che non ha prodotto praticamente nulla. Abbiamo presentato questo emendamento che ha trovato ampio consenso e ampia trasversalità. Questa società in questo momento non è assolutamente funzionale, anzi diventa soltanto un centro di costo che bisogna evitare. Ora ci saranno passaggi successivi ma questo è l’avvio dell’iter. Gli uffici, che penso siano stati già sollecitati dal presidente, procederanno verso la chiusura di questa società al prossimo anno. La volontà dell’aula è chiara”.