Politica

Il Consiglio comunale è una polveriera: scontro sulla vice presidenza, Pergolizzi blocca tutto

MESSINA – Se fosse un film sembrerebbe un remake della prima votazione per la presidenza del Consiglio, quando i lavori si conclusero con un nulla di fatto. Stavolta si votava per il vice presidente vicario e in effetti non si è arrivato a nulla, se non a un nuovo scontro. Dopo oltre 3 ore di lavori, infatti, il Consiglio comunale si è arenato, ancora una volta, sulla questione legata all’elezione del presidente Nello Pergolizzi e al parere di legittimità che i 17 consiglieri non legati a liste vicine al sindaco Federico Basile hanno chiesto all’assessorato Enti locali della Regione siciliana.

Il minuto di silenzio per Berlusconi

Facendo ordine, i lavori sono iniziati soltanto dopo le parole del consigliere Cosimo Oteri, di Forza Italia, su Silvio Berlusconi, scomparso oggi: “Come sappiamo tutti, è venuto a mancare il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Uomo di grande carisma e caratura, dal grande impegno nei confronti dell’Italia e che ha rappresentato il principio di democrazia e libertà. Silvio Berlusconi è stato un grande imprenditore e un grande politico, che ha raggiunto qualunque obiettivo si è prefissato”. Poi il minuto di silenzio, nonostante la breve polemica del consigliere Pippo Trischitta: “Non si può ricordare un due volte presidente del Consiglio soltanto con un minuto di silenzio. Io mi allontanerò, non per non onorarlo, ma perché così è riduttivo”.

16 voti a 14: la sfida tra Cantello e Giannetto

Poi, si è passati alla votazione. In un clima apparentemente sereno, a contendersi la posizione di vice presidente vicario sono stati Mirko Cantello, capogruppo del gruppo misto, e Serena Giannetto, di “Basile sindaco”. Il conteggio si chiude sul 16 a 14 e con un nulla di fatto, secondo l’ufficio di presidenza, che sospende i lavori in vista della seconda votazione. Ma è Dario Carbone, di Fratelli d’Italia, a citare poi una sentenza e spiegare che in base a questa, e alla votazione con cui è stato eletto lo stesso Pergolizzi, bisognava proclamare Cantello vice presidente vicario.

Nel caos generale, Pergolizzi sospende prima per mezz’ora (“Non ho la necessaria serenità per poter andare avanti con i lavori, sospendo per mezz’ora. E mi riservo la decisione di aggiornare i lavori”) e poi, al rientro, convoca un lungo confronto con i capigruppo che protrae i lavori fino a quasi le 22. Al rientro, è nuovo scontro. Prima è Francesco Cipolla a chiedere al segretario generale Rossana Carrubba se sia opportuno continuare o sospendere, attendendo la risposta al parere chiesto dai 17 consiglieri antagonisti all’assessorato regionale. Poi è Cosimo Oteri a contrattaccare, spiegando che, in caso di sospensione, sarebbe stato più giusto “sospendere tutti i lavori perché non può costituire un problema un solo ordine del giorno”.

La segretaria: “Non mi pronuncerò più sulla questione”

Nel caos, dopo altri interventi di Trischitta e Carbone, arriva l’intervento della stessa Carrubba: “La giustizia si fa nelle aule di giustizia, le sentenze le fanno i tribunali. Non ho nulla da dire. 17 consiglieri si sono rimessi al parere dell’assessorato, non mi esprimo: aspetteremo il parere. Non mi pronuncerò più sulla questione che ha carattere interpretativo, giuridico, ma non compete ai consiglieri comunali. Ognuno ha un ruolo, i consiglieri non devono interpretare leggi o quant’altro. Le delibere erano a disposizione dei consiglieri da aprile, con pareri favorevoli. Una sentenza del Tar non è un dogma”. E poi una nuova sospensione.

Pergolizzi congela tutto: “La presidenza chiude la sessione”

Al rientro, Pergolizzi congela tutto: “Questa presidenza alla luce delle considerazioni fatte durante i lavori del consiglio, alla luce dei dubbi posti fino a poco fa e alla luce dei quesiti posti all’assessorato agli Enti locali, ritiene di dover chiudere questa sessione e aggiornare i lavori del Consiglio con un nuovo ordine del giorno”. Tutto da rifare e rimandato a data da destinarsi. Bisognerà attendere il parere sulla legittimità della presidenza o si tornerà regolarmente in aula? Ciò che è certo è che la tregua in aula arrivata durante la votazione del bilancio, passato con i numeri ridotti all’osso, è già in frantumi.

La nota dei gruppi d’opposizione

E a testimonianza di questo dato, già nella tarda serata di ieri è arrivato l’attacco frontale a Pergolizzi da parte dei gruppi “dell’opposizione”, con una nota diffusa alla stampa: “Il presidente è nel pallone! Pergolizzi, assumendosi una grande responsabilità, sconfessa la segretaria generale, ponendo dei dubbi sulla legittimità della sua stessa elezione. Infatti, il predetto, sulla scorta della legittima richiesta di parere all’Assessorato agli Enti locali di 17 consiglieri comunali, ha inteso sospendere l’elezione dei due vicepresidenti ‘sine die’ perché, a suo dire, ‘non sereno sulla legittimità degli atti’. E ciò nonostante la segretaria generale avesse confermato in Consiglio la correttezza della sua personale interpretazione, pur non condivisa dalla maggioranza d’aula. Peraltro è quanto meno singolare che un Consiglio comunale possa rimanere ostaggio dei dubbi non volutamente fugati da chi è preposto, per il ruolo che ricopre, a garantire la legittimità dei lavori d’aula. Siamo certi, tuttavia, che il presidente Pergolizzi davvero abbia sospeso i lavori perché confuso e non sereno, come da lui stesso dichiarato, e non perché alla prima votazione la candidata della sua compagine politica è risultata soccombente rispetto al candidato delle opposizioni”.