MESSINA – 23 milioni di abitanti fino al 1999, 32 milioni oggi, il 70% giovani. Un sistema educativo all’avanguardia, un tasso di alfabetizzazione pari al 95 %. 87 università, una politica sociale inclusiva, una sanità pubblica efficiente.
Come e perché uno dei paesi più ricchi del mondo, il più ricco dell’America Latina si è trasformato in una vera e propria emergenza umanitaria? Parte da questa riflessione di Elisabeth Ramirez, venezuelana, il convegno tenutosi questa mattina nel Salone delle bandiere di Palazzo Zanca e organizzato dall’associazione Città Plurale, in collaborazione con Ali onlus.
Una riflessione patrocinata dall’amministrazione comunale, intervenuta con l’assessore ai rapporti con il volontariato, Massimiliano Minutoli, aperta dallo studente Alessio Merlino Repetto e moderata dalla giornalista Linda Liotta. Una fotografia della drammatica situazione odierna vissuta dal popolo venezuelano. Una vera e propria apocalisse, come spiega Rosangela Catanese, di Ali Onlus. “Oggi – racconta – il 90% della popolazione vive in povertà, le medicine sono introvabili, il potere d’acquisto è praticamente nullo. Il 33% dei bambini al di sotto dei 5 anni soffre di malnutrizione, il 25% di questi in maniera grave. Un esodo in meno di 2 anni di 4 milioni di persone. Molti anche di origine messinese. Solo nel Comune di San Pier Niceto, infatti, su 3500 anime, sono state negli ultimi 20 anni oltre 1000 le persone che hanno raggiunto il Venezuela”.
A chiudere l’evento la forte testimonianza della giornalista di guerra Barbara Schiavulli di recente rientrata dal Venezuela, che attraverso immagini e testimonianze raccolte sul luogo, ha tracciato i contorni di una emergenza umanitaria senza fine.