MESSINA – Giorni frenetici per il calcio messinese, dopo le ultime dichiarazioni di Sciotto. A differenza delle passate “crisi” però questa volta l’imprenditore delle auto di Gualtieri Sicaminò sembra voler andare fino in fondo. Venerdì aveva detto che avrebbe incontrato il sindaco Basile per consegnare a lui, figurativamente, la squadra. Il primo cittadino diventerebbe così garante delle trattative, ma al momento i due non si sono ancora ufficialmente incontrati, e Federico Basile in questi giorni è chiamato anche a dare risposte alla Corte dei Conti sul piano di riequilibrio.
Il tempo scorre inesorabile perché nei prossimi gironi ci sono impegni economici sportivi da onorare e soprattutto al 20 giugno è fissata la scadenza per iscrivere la squadra al prossimo campionato di Lega Pro, dopo le enormi fatiche e i sacrifici fatti per mantenere la categoria prefessionistica. Come ha rivelato il collega Salvatore Pernice, Sciotto si è sentito con un avvocato che fa da intermediario di un imprenditore laziale, il nome è ormai pubblico, si tratta di Manuele Ilari del Gruppo Mmr Cinema e presidente dell’Unione Esercenti Cinematografici Italiani. Cercando qualche notizia in più è emerso che in passato si sia interessato al mondo del calcio: il suo nome era stato accostato al Nuovo Catania e all’Alessandria.
Se dal lato possibile acquirenti si registra l’interesse di questo imprenditore laziale, dall’altra parte è un messinese Antonio D’Arrigo che avanza una proposta alternativa. Il presidente del Camaro 1969, con un passato nel Messina, infatti, durante la trasmissione “Speciale Messina” andata in onda nella serata di domenica sui canali di Universo Messina, come soluzione immediata propone di cambiare la società Messina in società per azioni, trasformandola da Srl a Spa. In questo modo Sciotto dovrebbe chiarire tutte le questioni economiche e chi è interessato potrebbe acquistare pacchetti azionari della società, spiega D’Arrigo. Un modo che permetterebbe a Sciotto “di non avere più la governance – dice D’Arrigo – ma anche un modo, per chi fosse interessato ad acquistare, di comprare la maggioranza delle quote in trasparenza senza trattare”. Su questa proposta arriva però subito il commento critico di Rey C. che scrive “signor D’Arrigo ma se non si trovano sponsor secondo lei si trovano persone che comprano le azioni del Messina?”.
Di seguito abbiamo raccolto altri commenti dei tifosi che, sempre durante la trasmissione “Novantesimo” di Universo Messina, hanno espresso la loro su tutti gli argomenti: dal ruolo del sindaco, alle motivazioni di Sciotto, alla mancanza di imprenditori locali che si interessino delle sorti della squadra. Emerge da loro la paura di perdere il professionismo ma ancor più tragicamente di perdere definitivamente il calcio a Messina, perché ripartire da una serie inferiore sarebbe un altro durissimo colpo.
Se Paolo D. spera che il sindaco convochi “i più grossi imprenditori messinesi per trovare un soluzione in casa”, al contrario Giuseppe C. crede che “il sindaco non può fare niente. Purtroppo manca l’interesse verso la squadra perché la città è poco attrattiva”. Ma è Salvatore P. a fare un discorso più ampio, riguardo alle parole di Sciotto che aveva intenzione di abbandonare già da mesi, e si chiede: “Da gennaio ad ora cosa ha fatto (Sciotto, ndr) per vendere la società? Parlare molto prima con il Sindaco in modo da pensare ad un piano d’azione?”.
Parere interessante e forse centrale è stato espresso da Nino P. che si esprime così: “10 anni che facciamo le stesse discussioni. Facciamo inutili paragoni con Catania, Palermo, Reggina senza capire che Messina non interessa a nessuno perché il Messina calcio non ha uno stadio, non ha un centro sportivo, non ha nemmeno una sede… Di cosa parliamo? La società calcio Messina ha solo un titolo sportivo. Basta! L’imprenditore importante o il gruppo straniero arriverà immediatamente a comprare il Messina nell’istante in cui il Comune darà in gestione il Franco Scoglio ed il Celeste con annessi e connessi al Messina. Questo è quello che serve ad uscire dal limbo”.
Quasi nessuno auspica un ripensamento di Sciotto, che ribadiamo è sembrato essere molto chiaro quando ha detto “si chiude il ciclo”. Ma un paio di tifosi del Messina hanno pensato che “Sciotto vuole davvero vendere e non è solo pretattica per l’ennesimo campionato anonimo?” si chiede Fabio L.P. O, ancora più diabolico, Paolo R. che scrive “non credete che Sciotto stia creando un alibi per dirci poi a inizio stagione: «Ci sono solo io, accontentatevi di me, perché nessun altro ha voluto il Messina»”; sulla stessa lunghezza d’onda anche Alberto L. che riguardo al presidente scrive “si è messo in una situazione win-win: se vende lo fa alle sue condizioni, se non trova nessuno può tenerla e iscriverla alle sue condizioni, forte di aver dimostrato che senza di lui non ci sarebbe nessun altro”.
In molti invece auspicano che arrivi qualcuno da fuori “come successo a Palermo e Catania” scrive Cristian L.C. Perché come ricorda Salvo P. il problema non è tanto il prezzo di acquisto, visto che Sciotto vuole vendere, ma chi sarebbe interessato? “Nel 2017, nessuno. Quando la società fu messa in vendita ad 1€, nessuno”.
Ma diversi concordano che se dovesse arrivare una nuova proprietà il prossimo “imprenditore per poter spendere qui deve avere un tornaconto sennò non investe” scrive Gaetano R. Ma al tempo stesso chiosa Rey C. “non penso che Sciotto cerchi più di un milione di euro (per vendere, ndr) e se un nuovo presidente si ferma davanti a questa richiesta meglio di stia a casa“.